Io lo so. Hanno tanto bene da dare: sono buoni. Dentro di loro c’è tanta voglia di fare il bene. Io so quanto gemono per la corazza che li ricopre, per il peso che impedisce loro di fare il bene. Impedisce loro persino di volerlo, ma vorrebbero volerlo, il bene.

Oh, come sarebbe bello non sentire dentro il risentimento, il rancore! Come sarebbe bello avere un cuore di bambino, incapace di vedere nell’altro una minaccia. Incapace di vedere in Dio una minaccia. È vero: hanno trame complesse, cercano di distruggere il mondo. Ma, agli occhi di Dio, sono solo figli un po’ difficili. Certo, provocano tanto male, tanto dolore, uccidono i loro fratelli. Per quanto sta in loro, vorrebbero portarli all’inferno, i loro fratelli. Non riescono a sopportare che questi fratelli, che credono in Dio e che si abbandonano semplicemente alla sua mano, abbiano ricevuto da Dio una tunica con le maniche lunghe. Uccidiamolo. Uccidiamoli.

Figlio, ti voglio parlare. Non lasciare che l’odio ti conduca dove lui vuole. Non lasciarti guidare dalla disperazione. La libertà è molto più vicina che tu creda. Se tu facessi un passo ti troveresti fuori della tenebra cieca, immerso nella luce. Non distruggerti. I cieli, il continuo volgere del sole, sono stati creati per te. Per dirti quanto ti amo. Lascia che ti possa parlare. Accarezza il volto del fratello che ti sta accanto, e vedrai scomparire da lui la maschera dell’avversario, vedrai che è un bambino. Come te. Più di te. Lo vedrai piangere, e tu stesso piangerai. Il mio cuore è abbastanza grande per entrambi, e per molti di più.

Figlio, alcuni dei miei figli ti pensano cattivo. Non avertene a male. È quello che anche tu pensasti di loro. Ma voi, buoni, siate buoni davvero, come me. E voi, cattivi, siate contenti di non esserlo più. Io vi ho creati liberi, non fatevi schiavi. Non vi schiacci il dolore, lasciatevi portare dalla mia gioia, dalla mia commozione. Gioia immutabile, non posso soffrire. Bellezza inamovibile, non posso crescere né diminuire. Ma un posto per te c’è stato in me, nell’infinità del mio infinito splendore io ti ho visto, e mi sono innamorato di te. Vieni, piccolo. Perché sei piccolo. Riconoscilo. Sei piccolissimo. Sei un punto piccolissimo troppo amato. Che vai cercando? Nuota semplicemente in questo amore – vedi? galleggi! – e sarai in un mare di risa.

fra Stefano Prina, OP

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