I nostri gruppi di Gioventù Domenicana della provincia del Nord Italia, forse anche grazie all’avvicinarsi del Meeting internazionale dell’IDYM (International Dominican Youth Movement) a Tolosa e alla GmG di Cracovia, stanno vivendo un momento di avvicinamento, come è manifesto sia dall’intrecciarsi dei nuovi rapporti di amicizia e collaborazione, sia dagli incontri provinciali presso la villa di Santa Maria di Onè (Verona), che ormai sono diventati un appuntamento fisso. Ma ad invitarci ad ampliare ulteriormente i nostri orizzonti è stato il coordinatore del Movimento Giovanile Domenicano, lo spagnolo Josè Alberto de Blas Moncalvillo, che ha convocato a Madrid, tra il 27 e il 29 novembre 2015, un meeting europeo. All’incontro ha partecipato anche il responsabile della pastorale giovanile della nostra provincia, fra Massimo Mancini, accompagnato da due rappresentanti dei ragazzi, che qui vi scrivono.
L’incontro aveva lo scopo di creare un momento di vero contatto, dove fosse possibile per ogni gruppo presentare la propria realtà e condividere i risultati o le difficoltà, ma soprattutto stabilire mezzi e modalità per instaurare un dialogo a livello continentale, proponendo anche figure di riferimento, sia all’interno di ogni gruppo, sia a livello provinciale, per poter favorire l’interazione e lo scambio di idee. L’IDYM non è qualcosa che vuole modificare, o addirittura stravolgere, la peculiarità di ogni singolo gruppo, ma è la tangibile conferma della nostra appartenenza alla famiglia domenicana; un ombrello molto ampio, com’è stato giustamente definito in questa occasione, che diventa la prova che stiamo agendo secondo affinità d’intenti. Si è parlato anche di questioni molto pratiche, come l’individuazione degli strumenti più adatti per trasmetterci le comunicazioni e l’organizzazione degli importanti eventi estivi che caratterizzeranno il 2016.
Purtroppo, alla riunione erano rappresentate solo le province domenicane dell’Italia del Nord, della Spagna e del Portogallo, scarso afflusso imputabile principalmente all’assenza di un responsabile della pastorale giovanile in molte province europee e alla conseguente difficoltà di comunicazione. Questa caratterizzazione dell’incontro non ha impedito il suo regolare svolgimento, imponendoci però di ragionare sull’evoluzione della pastorale giovanile, paragonando i pregi che questa ha avuto nelle comunità che ne hanno fatto un punto di forza della propria struttura, guardando anche agli esempi extra-continentali portati da Josè, rispetto a quelle che l’hanno lasciata in secondo piano, concludendone la necessità di favorirne lo sviluppo nelle province che non ne hanno ancora avuto la possibilità attraverso la comunicazione e l’informazione.
Il problema della mancanza di comunicazione tra le comunità europee, antecedente la riunione, ha prodotto anche alcuni problemi nell’organizzazione dell’incontro mondiale di Tolosa, sia per quanto riguarda le tempistiche che la logistica, ai quali abbiamo provato a porre rimedio attraverso soluzioni che, prese in considerazione nella riunione successiva tra i rappresentanti mondiali, hanno portato alle variazioni necessarie per la partecipazione dei gruppi europei.
Il primo passo avvenuto grazie al meeting è stato di grande importanza e siamo sicuri che nel futuro porterà sostanziali effetti positivi a tutte le province domenicane.
L’occasione è stata ovviamente anche motivo per sperimentare la calorosa ospitalità madrilena e visitare alcuni luoghi importanti della presenza domenicana nella capitale spagnola, come la chiesa presso il Monastero di San Domenico il Reale, che conserva il fonte in cui è stato battezzato il Santo Fondatore dell’Ordine, dove abbiamo celebrato la Santa Messa e incontrato la comunità di monache, e la chiesa e il convento di Atocha, dove abbiamo condiviso con i frati il pranzo domenicale e un sereno momento di convivialità.
Antonio e Giosuè