LA VITA DOMENICANA

Vivere una vita comune con un cuore e un’anima sola.

Cosa dice la nostra Costituzione Fondamentale nei punti che riguardano la nostra vita domenicana.

Per realizzare in noi la perfezione dell’amore di Dio e del prossimo seguendo il Cristo, ci consacriamo totalmente a Dio con la professione che ci inserisce nell’Ordine e ci mette in maniera del tutto nuova a totale disposizione della Chiesa universale: completamente impegnati ad annunciare la parola di Dio in tutte le sue forme.
Partecipi della missione degli Apostoli ne seguiamo anche la vita nella forma concepita da San Domenico: viviamo la vita comune con un cuore e un’anima sola, fedeli nell’osservanza dei consigli evangelici, fervorosi nella celebrazione comune della liturgia -specialmente dell’Eucarestia e dell’ufficio divino- e nella orazione privata, assidui nello studio, perseveranti nella regolare osservanza.
Tutte queste note caratteristiche della nostra vita non solo contribuiscono alla gloria di Dio e alla nostra santificazione, ma servono anche direttamente alla salvezza degli uomini, in quanto tutte insieme ci preparano e stimolano alla predicazione, a cui danno, e dalla quale a loro volta ricevono, vigore di vita. Da questi diversi elementi saldamente connessi tra loro, armonicamente contemperati e fecondantesi a vicenda, è costituita la vita propria dell’Ordine, cioè la vita apostolica nel suo significato integrale, in cui la predicazione e l’insegnamento devono sgorgare dall’abbondanza della contemplazione.
La fisionomia dell’Ordine in quanto società religiosa scaturisce dalla sua missione e dalla comunione fraterna. Siccome il ministero della parola e dei sacramenti della fede è un ufficio sacerdotale, il nostro è un Ordine clericale, alla cui missione partecipano in molti modi i frati cooperatori, che esercitano in una maniera speciale il sacerdozio comune. Anche la totale dedizione dei Predicatori alla proclamazione del Vangelo con la parola e con le opere risulta evidente per il fatto che con la professione solenne essi si uniscono alla vita e alla missione di Cristo nel modo più completo e per sempre. Poiché l’Ordine deve compiere la sua missione fra tutti i popoli collaborando con la Chiesa intera, esso riveste un carattere universale. E perché sia in grado di assolvere in modo più conveniente questa missione, gode del privilegio dell’esenzione e trova la sua efficiente unità nel Maestro dell’Ordine, che ne è il capo, a cui tutti i frati si legano direttamente con la professione: infatti lo studio e l’evangelizzazione esigono la disponibilità di tutti. In vista di questa stessa missione dell’Ordine, in maniera speciale vengono convalidati e promossi il senso di responsabilità e la grazia personale dei singoli frati. Difatti, una volta che abbia completato la sua formazione, ogni frate è ritenuto maturo, poiché ammaestra gli altri uomini e assume vari incarichi nell’Ordine. Per questo motivo esso vuole che le sue leggi non impongano obblighi sotto pena di peccato, in modo che i frati le abbraccino saggiamente “non come schiavi sottoposti ad una legge, ma come uomini liberi per grazia”.
Infine, perché l’Ordine possa raggiungere il suo scopo, il superiore ha la facoltà di concedere dispense se talora lo ritiene opportuno, sopratutto in ciò che gli sembrerà impedire lo studio, la predicazione o il bene delle anime
“Nel cuore della Chiesa deve sempre bruciare un fuoco missionario”
Catechesi su San Domenico di Guzman di Benedetto XVI

LA MISSIONE DEI FRATI

Parlare con Dio o di Dio nel nostro intimo e col prossimo.

La nostra Costituzione Fondamentale nei punti che riguardano la nostra missione così recita.

Scrivendo a S. Domenico e ai suoi frati, papa Onorio III così esprimeva il fine dell’Ordine: «Colui che rende feconda la sua Chiesa di sempre nuova prole, volendo conformare il mondo moderno a quello più antico e propagare la fede cattolica, vi ha ispirato nell’animo l’amoroso desiderio di abbracciare la povertà e di mettere in pratica la vita regolare per consacrarvi alla predicazione della parola di Dio annunciando per il mondo intero il nome di nostro Signore Gesù Cristo».
Difatti si sa che l’Ordine dei frati predicatori, fondato da S. Domenico, « fin dalle sue origini è stato istituito soprattutto per la predicazione e la salvezza delle anime ». Perciò i nostri frati, secondo la precisa volontà del fondatore, «si comportino ovunque onestamente e religiosamente, come persone che desiderano ardentemente la propria e l’altrui salvezza, come uomini evangelici che seguendo le orme del loro Salvatore parlano con Dio o di Dio nel loro intimo e col prossimo».
Divenuti con l’ordinazione sacerdotale cooperatori dell’ordine episcopale, noi abbiamo come compito specifico l’ufficio profetico: dobbiamo cioè annunciare dovunque il Vangelo di Gesù Cristo con la parola e l’esempio, tenendo conto delle diverse condizioni di persona, di tempo e di luogo, perché nasca la fede o perché questa più profondamente compenetri tutta la vita per l’edificazione del Corpo di Cristo, edificazione che trova il suo compimento nei sacramenti della fede.

SPIRITUALITÀ

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