Vita comune, vita apostolica, vita intellettuale e formazione, economia, governo. Intorno a questi temi hanno lavorato negli ultimi mesi i frati della provincia: ad ogni tema corrispondeva una commissione pre-capitolare composta da un numero variabile di frati, ma ogni frate della provincia poteva partecipare o inviare suggerimenti a qualunque commissione. Ogni commissione, dopo diversi incontri e un ampio confronto, ha redatto una sua relazione al capitolo, con indicazioni, suggerimenti proposte. Il capitolo a sua volta, recepito questo materiale, lavorerà per commissioni su questi argomenti e presenterà quindi a tutti la provincia le linee programmatiche per i prossimi anni, dando le indicazioni concrete perché in ognuno di questi ambiti la comunità provinciale possa realisticamente crescere e maturare, insomma vivere al meglio la sua vocazione.
In pratica il capitolo stabilisce la legislazione propria della provincia, determinando o modificando lo statuto di provincia (cioè l’insieme di quelle norme che le Costituzioni dell’Ordine lasciano alla deliberazione di ogni entità territoriale) e facendo altre ordinazioni riguardo alla vita e alla formazione dei frati, al governo delle comunità e alla gestione economica. Inoltre è compito del capitolo provinciale ordinare la vita e l’apostolato di tutta la provincia per il prossimo quadriennio, pianificando e coordinando l’apostolato e il ministero delle comunità e dei singoli frati.
Non si fraintenda però: non si deve pensare che tutto dipenda dagli atti del capitolo (il documento finale che ne riporta le deliberazioni e le ordinazioni) come se alle comunità e ai singoli frati altro non restasse che metter in pratica ciò che altri e altrove, seppur eletti con un ampio meccanismo atto a favorire la più ampia rappresentatività, hanno deciso. Piuttosto gli atti del capitolo provinciale (e a maggior ragione quelli dei capitoli generali) sono al servizio della immaginazione e della creatività apostolica delle comunità, cercando di favorire il respiro comune e concorde delle varie entità.
Come ci ricorda il capitolo generale di Bologna 2016: la nostra vita nella sequela di Cristo sull’esempio di san Domenico è una vita di contemplazione della Parola di Dio e di fraternità apostolica, che si attua in ogni comunità con i suoi doni e le sue debolezze. Questa fraternità si radica nell’obbedienza al mandato apostolico e nell’attuazione comunitaria di questa missione la cui prima condizione è la condivisione delle nostre attese, dei carismi, delle capacità personali e dei beni materiali (205). Questa fraternità apostolica si realizza con il progetto comunitario … (206) che è un buon mezzo per far funzionare la solidarietà e il dialogo, per facilitare l’obbedienza e l’esercizio dell’autorità del superiore …(207).
In definitiva il capitolo provinciale è uno strumento al servizio delle comunità e dei frati perché possano sempre più e meglio crescere nella carità e farsi portatori al mondo della gioia del vangelo, nella consapevolezza di essere parti vive e ben connesse dell’Ordine e della Chiesa.