Il 15 aprile, ancora una volta la Gioventù Domenicana si è riunita, questa volta, dopo la scorsa sporadica uscita udinese, nuovamente nella consueta Padova, e naturalmente al seguito dell’immancabile padre Massimo.

Convenuti al centro universitario, in mattinata abbiamo avuto occasione di celebrare la S. Messa domenicale, per poi venire deliziati dallo squisito pranzo ammannitoci dall’abile, ai fornelli e non, padre Emanuele, che ci supporta così dalle retrovie in un modo che diremmo ben più che degno.

Dopo la refezione abbiamo poi proseguito con la celebrazione dell’Ora Nona.

Ma… non ci siamo forse dimenticati di qualcuno? In effetti sì: quest’oggi abbiamo potuto beneficiare della presenza di un ospite d’eccezione, già noto al gruppo e a quanti di voi hanno avuto la pazienza di seguire le nostre disavventure domenicane nelle cronache degli scorsi mesi. Sì, avete capito bene, stiamo parlando di fra’ Pietro.

Essendo stato personalmente presente all’Assemblea pre-sinodale organizzata in vista del prossimo Sinodo dei Giovani, Pietro ha avuto modo di raccontarci delle indiscrezioni riguardo le modalità e i temi di discussione che hanno contribuito alla formulazione del documento finale (facilmente reperibile anche online).

Dal 18 al 25 marzo, infatti, in preparazione al prossimo Sinodo dei Giovani, 300 giovani ragazzi e ragazze di varia nazionalità si sono riuniti in assemblea, a Roma, presso il collegio Mater Ecclesiae, al fine di produrre un documento preparatorio che sarà presente fra quelli in consultazione al Sinodo stesso: con esso erano chiamati a manifestare la condizione e le speranze dei giovani, oggidì, nella e di fronte alla Chiesa.

Tornando a noi, Pietro ha sottoposto alla nostra attenzione e discussione i vari aspetti, quelli positivi e quelli probabilmente migliorabili, dell’esperienza vissuta. Certamente, nonostante una forse eccessiva eterogeneità nei gruppi, che si è riflessa sulla composizione del documento, e la diversità di vedute, ciò che più ha sorpreso, Pietro prima, e noi di conseguenza, è stato il clima di grande unità e armonia che ha contraddistinto lo svolgersi dei lavori. Tutto ciò è stato possibile, anche a detta di Pietro stesso, non semplicemente a motivo di un astratto obiettivo da raggiungere, ma grazie alla Chiesa stessa e alla sua misteriosa azione di riconciliazione e pacificazione; azione che Dio conduce in essa e attraverso essa.

Si è trattato perciò di un bella giornata, per quanto piovigginosa, e siamo stati felici non solo di avere fra noi, ancora una volta, fra’ Pietro, ma soprattutto di aver potuto ascoltare il suo prezioso contributo, che certamente ci lascerà con non poco su cui riflettere. Specialmente riguardo il nostro ruolo di giovani testimoni di Cristo e della Buona Novella nel mondo odierno. E con questo, ci salutiamo!

fra Marco