Conferenza a Bologna sulla prima raffigurazione di san Domenico
I Martedì di San Domenico – martedì 27/03/2018 – alle ore 21
La prima fraternità domenicana in città.
La tavola di san Domenico della parrocchia della Mascarella.
Sede del primo convento domenicano di Bologna, dopo l’arrivo dei primi frati inviati da Domenico all’inizio del 1218, la parrocchia della Mascarella conserva ancora oggi un eccezionale manufatto che è al contempo reliquia, documento iconografico e documento storico: la tavola della prima mensa domenicana, originariamente lunga circa sei metri, per quarantacinque centimetri di altezza, dipinta nel XIII secolo su un fronte e successivamente, nel secolo XIV, sul suo verso.
Gli antichi cronisti locali videro e citarono solamente la parte dipinta nel secolo XIV, l’unica esposta ai fedeli, raffigurante il “Miracolo dei pani” di san Domenico che la tradizione assegnava alla Mascarella.
Nel 1882 un restauro portò alla luce il dipinto duecentesco che si trovava sul lato opposto, rivolto fino a quel momento alla parete e coperto da uno strato di vernice. La raffigurazione mostrava una mensa domenicana in cui San Domenico, cinto d’aureola, sedeva al centro con oltre quaranta frati ritratti intorno a lui.
Nonostante la straordinarietà della scoperta su questo dipinto si trasferirono, senza particolari approfondimenti, le categorie storiche e devozionali che nei secoli precedenti erano state assegnate al dipinto trecentesco.
Nell’anno 2000, a seguito della schedatura della Tavola fatta in occasione della mostra sul Duecento che si tenne al Museo Civico Archeologico, e nell’anno 2013, con la pubblicazione di un libro sulla storia della parrocchia della Mascarella, si sono formulate ipotesi che hanno avuto una eco significativa nei numerosi pellegrinaggi domenicani dell’anno giubilare 2016.
Questo rinnovato interesse dà oggi l’avvio a una nuova stagione di studi, da parte dell’Ordine e da parte del Museo Medievale di Bologna, su quello che potrebbe rivelarsi essere il più antico documento iconografico domenicano arrivato sino ai nostri giorni.