Dal “Fenomeno umano” visto da Teilhard de Chardin ad Agostino di Ippona, tratteggiato rispettivamente dalla penna di Peter Brown e da quella di Henri Marrou, dalla “Liturgia cosmica” secondo Von Balthasar (e Massimo il Confessore), alla “Bibbia e liturgia” di Jean Danielou, dalla teologia della bellezza di Pavel Edmokinov al mistero della storia, ancora di Jean Danielou. Questi, insieme a “Esercizi spirituali e filosofia antica” di Pierre Hadot sono stati gli spunti per il confronto fra i professori e gli studenti domenicani, impegnati nell’approfondimento di importanti questioni della storia della filosofia e della teologia del ‘900, nell’incontro svoltosi il 23 settembre allo Studio filosofico domenicano.
Un appuntamento che ha suscitato, come di consueto, un dibattito vivace su temi sempre attuali, come il rapporto fra fede e ragione, sulla possibilità di intelligibilità fra la teologia e la filosofia e la storia, oppure la tensione fra la dimensione del visibile, come la liturgia e della bellezza con quella dell’invisibile, a cui la prima rimanda. Altri tema emersi nel corso del confronto il rapporto della fede con la storia in cui la la Rivelazione si inserisce e quello dell’inculturazione della fede.
Alla fine, quello che è emerso è la necessita del dialogo, a cominciare da quello insito nelle questioni poste da ogni singolo testo, ma anche il dialogo fra i testi presi in esame, non solo per l’affinità di argomenti (due volumi su Sant’Agostino, due in cui emerge il tema del Cristocentrismo cosmico) ma anche per il rapporto fra la liturgia e la bellezza, fra la comprensione della storia vista con gli occhi “profani” e quella vista alla luce della Rivelazione e del messaggio cristiano, ma anche il metodo del dialogo, quello fra i frati docenti e i frati in formazione che serve sia crescere nella fraternità e nella vita comunitaria, ma anche, a chi è all’inizio o ai primi anni di vita religiosa e di studio, per cominciare a confrontarsi con temi complessi che è necessario comprendere poiché molto probabilmente, come accade spesso con questioni così vitali, si continuerà ancora a lungo a discuterne e a interrogarsi.