Sabato 1-04-17, non è un pesce d’aprile, la Gioventù Domenicana di Venezia si è ritrovata nuovamente; eppure durante l’incontro non sono mancati gli scherzi e le risate…
Certo, l’incontro è uguale per tutti, ma oggi sentirete quel che è stata la mia esperienza. Per prima cosa non posso evitare di ricordare che ogni mese è per me una gioia venire in laguna, poiché nutro un affetto particolare per Venezia e i suoi canali. Venendo da piuttosto lontano, sono arrivato in convento la sera precedente, per poi essere presente per intero il giorno dell’incontro, che è cominciato alle 8,25 con un momento di preghiera in coro, in basilica. A seguire la colazione e il momento centrale della giornata: la relazione di Bernardino Prella o.p., con successiva discussione in gruppo, sul tema della speranza. Il tema è difficile da racchiudere in poche parole, anche perché abbiamo parlato anche di argomenti connessi, quali la contingenza storica e il desiderio dell’uomo. Solo per fare un esempio: cosa significa se non vengo “esaudito” da Dio, dopo aver espresso il mio desiderio per un qualcosa che può essere considerato un bene? Che cosa significano le parole di Papa Paolo VI “… tu non hai esaudito la nostra supplica” in occasione dei funerali di Aldo Moro? Naturalmente il tema è molto vivace e a me ha interessato in maniera particolare, anche per la sua attualità, a mio avviso.
Dopo il pranzo insieme agli altri frati del convento, abbiamo fatto una bella (e lunga) passeggiata per la città, che come sempre è una buona occasione di dialogo. Nel pomeriggio invece, all’inizio di quel che avrebbe dovuto essere la “riunione organizzativa”, è sopraggiunto il fatidico pesce d’aprile, orchestrato da niente di meno che padre Massimo; lo scherzo è stato semplice ma efficace: ci ha comunicato che era stato riassegnato a un convento domenicano di Roma e che entro Pasqua avrebbe lasciato Venezia, nonché l’incarico di coordinatore del nostro gruppo. Non serve dire che ci siamo cascati in pieno, dal primo all’ultimo!
La giornata è proseguita, in ordine, con la Messa, il vespro, la pizza e infine la visione di “Gravity” (2013) del regista Alfonso Cuarón, film che, indirettamente, affronta proprio la tematica della speranza.
Simone