Giorno di Pasqua – 1° aprile 1945 – si diffonde la notizia della sua morte, dall’infermeria del lager di Dachau.

“Ricordate quella scritta a matita sul montante delle cuccette: ‘Qui dormiva san Giuseppe Girotti’: la gente, i compagni di prigionia, sacerdoti e religiosi, lo avevano già dichiarato santo1. Perfino il momento della morte rivela la sovranità di padre Girotti, come lo considerassero, la sua identità di religioso e di sacerdote e proclama che lui ha compiuto la sua missione, fino alla fine. Consegnò lo Spirito (Gv 19, 30): non significa più tanto lo spirare, quanto il trasmettere la sua interiorità, tutto se stesso alla comunità radunata ai piedi della sua croce, cioè nel lager.

“Il nome di padre Girotti era scritto nel cuore di tutti i suoi compagni e che fosse santo tutti lo pensavamo”2.

Iperbole? Iperbolico?

“Se pensiamo che un pubblico di sacerdoti se ne intende assai di manifestazioni di pietà, possiamo cogliere l’esatto valore dell’appellativo ‘santo’ con cui essi designavano il domenicano coltissimo ma semplice come un fanciullo, amante della preghiera, quando era ancora vivo. Un giorno dopo la morte, alcuni sacerdoti, sostando vicino al suo posto vuoto, notarono che sul cartellino sovrastante, una mano pietosa aveva aggiunto a matita: santo3.

Cosa era accaduto? “Il mercoledì santo fui dimesso e con mio rammarico dovetti separarmi da lui con un triste presentimento. La sua morte risulta avvenuta proprio il giorno di Pasqua, ma temo che sia stata procurata da una iniezione di benzolo come si usava fare per sfoltire il lager. Purtroppo non mi risulta se abbia ricevuto l’estrema unzione”4.

“In infermeria rimase solo una decina di giorni: certo dopo la festa di S. Giuseppe, la ‘sua’ festa! In ultimo parlava pochissimo: lui, prima così semplice e aperto. Capelli e barba bianchi; cianotico il viso e le mani; a 39 anni!”5.

“Sempre potè comunicarsi anche all’ospedale, segretamente ben inteso. I sacerdoti si erano infatti assumere nell’infermeria come infermieri o domestici, facevano i lavori più umili e ripugnanti per poter essere vicini agli ammalati. Dai compagni del blocco 26 si faceva dare olio santo e le sacre ostie, logicamente non in forma ufficiale ma in grande segretezza”6.

Nell’infermeria del campo gli ammalati andavano a morirvi a migliaia. In tre mesi e mezzo – dal 1° gennaio al 15 aprile 1945 – vi furono 11.560 decessi. Si compie così l’esistenza terrena di padre Giuseppe Girotti. È salito al calvario percorrendo la sua Via Crucis, poi è confitto in croce, assimilato al suo Signore.

Abbiamo appreso, così, la sua storia, estrema; i suoi giorni, ultimi gli istanti e il suo mondo interiore lo conosciamo ora, quanto egli stesso scrive, esegeta e, in modo meraviglioso, ad anticipare l’esito della sua vita e della sua elezione a martire, come la Parola aveva commentato:

“La benignissima Vergine Maria si degna col suo diletto sposo di visitare gli uomini, specie nei suoi celeberrimi Santuari, rimanendo di preferenza nei villaggi, vale a dire tra i semplici e incolti. Al mattino, cioè con grande sollecitudine visita la società dei fedeli, per sapere se la vigna è fiorita, ossia, se la religione cristiana prosperi, se le virtù si esercitino meritoriamente, se coloro che devono emergere sopra gli altri per la loro carità e scienza, come i Prelati, i sacerdoti, i religiosi e i predicatori, siano pronti alla palma del martirio”7.

Ancora, nelle sue pagine:

“Ai fedeli, in generale, il Salvatore domanda di essere amato come un padre, come un fratello, come un amico; questi sono i larghi sentieri dell’amore, ove tutti possono mettere piede. Ma si presenta un sentiero dove non tutti possono accompagnare il Salvatore. Questo è il sentiero chiamato da San Giovanni: il sentiero verginale dell’Agnello. Lo seguono le anime verginali che sono intieramente sue. Per impedire questa divisione, la santa verginità viene a sigillare il cuore: è un sigillo che v’appone: ut signaculum super cor tuum; un sigillo sacro che impedisce d’aprirne l’entrata; così che Gesù Cristo vi regna tutto solo, ed è perché egli ama questo cuore verginale, perché possiede in pace, senza distrazione, tutta l’integrità del suo amore. Egli l’ama d’un amore geloso all’estremo”8.

Nel giorno anniversario e della memoria liturgica suoi, preghiamo:

O eterno Padre, Ti ringraziamo per aver donato alla Tua Chiesa il beato Giuseppe Girotti. Egli ha nutrito il Tuo popolo con la parola che illumina e la grazia che salva. Per amore dei fratelli ha offerto, come il Tuo Figlio, Gesù, tutto se stesso fino aldono della stessa vita. Aiuta anche noi a lasciarci illuminare dalla parola e ad essere testimoni del vangelo e, per intercessione del beato Giuseppe Girotti, concedici la grazia che Ti chiediamo… Amen.

Beato padre Giuseppe Girotti O.P., prega per noi!

1 Aa. Vv., Atti del Simposio su Il Martirio del Padre Giuseppe Girotti (Alba 1905 – Dachau 1945) Sacerdote professo dell’Ordine dei Frati Predicatori, Alba 19 marzo 1994, p. 34.
2 Cauvin A. – Grasso G., Nacht und Nebel. Uomini da non dimenticare, Marietti, Torino 1981, p. 81.
3 Odetto E., Un martire della carità: Padre Giuseppe Girotti, domenicano, in Dominicus 2014, n. 1, 2-11, p. 8.
4 Summarium, 280, mons. Carlo Manziana, dell’Oratorio, vescovo emerito di Crema.
5 Cauvin A. – Grasso G., Nacht und Nebel, cit., p. 69.
6 Summarium, Supplemento d’inchiesta, 149: “Da Monaco, per vie segrete, arrivava sempre il necessario per i sacri riti: c’erano amici persino tra le SS”.
7 Isaia, 65, p. 626; Cantico dei Cantici, 8, 6, p. 240; P. Marco M. Sales O.P., P. . Girotti O.P., La Sacra Bibbia commentata. Il Vecchio Testamento, Vol. VII, Il libro di Isaia commentato dal P. G. Girotti O.P., L.I.C.E. Lega Italiana Cattolica Editrice Roberto Berruti & C. – Tipografia Pontificia e della Congrgeazione dei Riti Cav. P. Marietti, Torino 1942.
8 Cantico dei Cantici, 8, 6, p. 240; P. Marco M. sales O.P., P. . Girotti O.P., La Sacra Bibbia commentata. Vecchio Testamento, Vol. VI, I Sapienziali: Proverbi, Ecclesiaste, Cantico dei Cantici, Sapienza, Ecclesiastico, L.I.C.E. Lega Italiana Cattolica Editrice Roberto Berruti & C. – Tipografia Pontificia e della Congrgeazione dei Riti Cav. P. Marietti, Torino 1938.