Trinità eterna, o alta ed eterna Trinità! Tu Trinità eterna ci hai dato il dolce e amabile Verbo.
O dolce e amabile Verbo, Figlio di Dio, come la nostra natura è debole e disposta a ogni male, così la tua natura è forte e disposta a ogni bene. L’uomo è debole perché ha ricevuto la natura debole di suo padre, perché il padre non può dare al figlio altra natura che quella che egli ha in sé; ed è incline al male per la ribellione della sua fragile carne, che ancora ha ricevuto da suo padre.
Sicché la nostra natura è debole e pronta a ogni male perché tutti discendiamo e siamo generati dal primo padre Adamo, tutti siamo usciti da una medesima massa. Egli, poiché si allontanò da te, eterno Padre, somma fortezza, diventò debole, e poiché fu ribelle a te, trovò ribellione in se stesso. Ed essendosi distaccato dalla tua somma bontà e fortezza, si ritrovò debole e pronto a ogni male.
O Verbo, eterno Figlio di Dio, la tua natura è forte e disposta a ogni bene perché l’hai ricevuta dall’eterno e onnipotente Padre tuo. Egli ti ha dato la sua natura, cioè la divinità; in te non vi fu né vi poté essere alcun male perché la natura che tu hai ricevuto da Dio non ha potuto patire alcun difetto.

Tu dunque, dolce Verbo, hai fortificato la nostra debole natura per l’unione che hai fatto con noi. Per questa unione la nostra natura è fortificata, perché in virtù del tuo sangue si toglie questa debolezza nel santo battesimo, e quando siamo giunti all’età di ragione siamo fortificati dalla tua dottrina, perché l’uomo che la segue in verità, vestendosene perfettamente, diventa tanto forte e pronto al bene che quasi perde la ribellione della carne contro lo spirito; perché quell’anima è perfettamente unita nella tua dottrina, e il corpo con l’anima, per cui vuole seguire l’affetto dell’anima.
E giunge a tanto che quelle cose che prima le solevano piacere, cioè le miserie e i piaceri del mondo, le dispiacciono del tutto, e ciò che prima le soleva parere difficile e duro, cioè seguire le virtù, ora le è dolce e piacevole.
È dunque buona la verità che tu, Verbo eterno, hai tolto la debolezza della nostra natura con la fortezza della natura divina, che hai ricevuto dal Padre, e ci hai dato questa fortezza per mezzo del sangue e della dottrina.
O eterno sangue – dico eterno perché sei unito con la natura divina – l’uomo che con la luce della fede ha conosciuto la tua fortezza si distacca dalla sua debolezza; e questa luce non si acquista mai senza l’odio della propria sensualità, a causa della quale si perde anche la luce naturale.
O dolce sangue, tu fortifichi l’anima, tu la illumini, in te diventa angelica. Tu la ricopri in tal modo col fuoco della tua carità che dimentica del tutto se stessa, e non può vedere altro che te. Perciò anche la fragile carne sente l’odore delle virtù, tanto che il corpo e l’anima pare che gridino a te in ogni loro esercizio.
Ciò avviene finché l’anima sta col santo desiderio, aumentandolo continuamente; e se lo allentasse la ribellione della carne risusciterebbe più viva che mai.

O Cristo, dottrina di verità, che tanta fortezza dai all’anima vestita di te che in nessuna cosa viene meno, né nelle avversità, né nelle pene, ma ha vittoria in ogni battaglia: è forte quando segue te che procedi da Dio, somma fortezza, e se l’anima non ti seguisse a niente le gioverebbe la tua fortezza.
Me misera, che mai ho seguito te, vera dottrina, e perciò sono così debole che in ogni minima tribolazione vengo meno.
Ho peccato contro il Signore, pietà di me.

Santa Caterina da Siena