Fraternità e missione: due parole particolarmente care a san Domenico e che, nella sua omelia nella messa che ha aperto il giubileo per gli 800 anni della nascita al cielo del fondatore dell’ordine dei predicatori, l’arcivescovo di Bologna, card. Matteo Zuppi, ha voluto fortemente sottolineare. Nella Basilica che ospita le spoglie mortali del santo, è stata un’occasione non solo per celebrare l’inizio di un giubileo che, per tutto il 2021 accompagnerà la Chiesa di Bologna e l’Ordine, ma anche per meditare, riflettere e, come ha suggerito il cardinal Zuppi, citando l’Apocalisse di san Giovanni Apostolo, tornare al primo amore. Insieme con il maestro dell’Ordine, padre Gerard Timoner e il priore provinciale della provincia san Domenico in Italia, la comunità del convento, che appunto si chiama patriarcale, poiché ospita i resti di san Domenico, e la Chiesa di Bologna si sono raccolti attorno all’altare per iniziare il cammino che si concluderà con la prossima Epifania. Al termine della messa, la processione all’Arca del santo, si è conclusa con l’accensione della lampada e la recita della preghiera per quest’anno giubilare.
Il primo raccogliersi è stato attorno all’altare, ed è quasi spontaneo accostare questo primo di tanti momenti, al tema del giubileo, ossia quello della riunione attorno alla tavola, segno della fraternità che fonda la missione, infatti, nella tavola della chiesa della Mascarella (ossia la prima casa dei domenicani a Bologna), prima e quindi più antica rappresentazione di san Domenico, si vedono due elementi che il cardinale Zuppi ha felicemente sottolineato nella sua omelia: il primo è che san Domenico è circondato dai suoi frati. Non viene proposto come un eroe solitario, ma è nella sua comunità. Il secondo – ha ancora notato il card. Zuppi – è che i frati sono accostati due a due, come il nostro padre san Domenico li inviava per essere segno profetico e immagine della prosecuzione della prima missione apostolica.
Nel corso dell’anno, nonostante le restrizioni causate dalla pandemia (che pure non ha impedito che, pur rispettando tutte le misure di precauzione, una folta partecipazione alla santa messa), molte le iniziative che accompagneranno quest’anno domenicano: il 24 maggio e il 4 agosto sono date che segnano la festa della Traslazione di san Domenico e la solennità del suo dies natalis. Per una di queste, si spera possa esserci a presiedere Sua Santità, papa Francesco.
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