L’attenzione al testo di un’opera oggetto d’insegnamento e di commento è elemento costante negli ottocento anni di storia dell’Ordine domenicano, fondato nel 1216.
Durante la prima metà del XIII secolo, nel convento di Saint Jacques a Parigi, sotto la guida del maestro in teologia Ugo di Santo Caro, un gruppo di frati domenicani è impegnato a rivedere il testo della Bibbia, il cui commento in classe costituisce l’insegnamento più importante alla facoltà di teologia dell’Università. Il Correttorio della Bibbia, frutto di questo lavoro, è stato ancora utilizzato per l’edizione della Vulgata pubblicata a Roma nella seconda metà del XX secolo.
Una volta diventata oggetto di insegnamento e ormai data alle stampe, alla fine del XV secolo, la Somma di teologia di Tommaso d’Aquino, è oggetto della stessa attenzione già riservata alla Bibbia. Dibattendo dell’interpretazione del testo della Somma, i professori domenicani fanno ricorso ai manoscritti per confrontarli con le recenti edizioni della fine del ‘400 e del ‘500, e risalire così a un testo più autentico o più prossimo all’originale.
Nella prima metà del XIX secolo, sotto l’impulso degli sviluppi della filologia applicata alla Bibbia, ai testi ad essa coevi, ai classici greci e latini, nell’Ordine domenicano si sente l’esigenza di lanciare una nuova edizione critica e completa delle opere di san Tommaso. Dopo alcuni tentativi abortiti, papa Leone XIII, il 15 ottobre 1879, lancia l’impresa di una nuova edizione completa delle opere dell’Aquinate.
L’edizione fondata da Leone XIII e chiamata subito “leonina” faceva parte integrante di quel programma di riforma e di rilancio degli studi “filosofici” all’interno del mondo cattolico stabilito dal medesimo papa nell’enciclica Aeterni Patris del 4 agosto 1879.
Nel novembre 1879, “eruditi” domenicani sono già al lavoro, nelle più importanti biblioteche d’Europa, per confrontare la prima edizione completa delle opere di san Tommaso – pubblicata a Roma nel 1570 per volere di san Pio V e chiamata “piana” – con i manoscritti conservati nelle biblioteche, allo scopo di correggere l’edizione del 1570, ma anche di ricercare nuove opere dell’Aquinate o nuove versioni manoscritte delle opere già note.
Posta sotto l’egida di una commissione di tre cardinali, l’edizione prosegue i suoi lavori secondo il progetto determinato nel novembre del 1879 e nel 1882 vede la luce il primo tomo della collezione leonina, con i commenti al Periermenias e agli Analitici secondi di Aristotele.
I criteri scientifici di edizione vengono concepiti con sempre maggiore rigore filologico mano a mano che l’impresa avanza. La pubblicazione, nel 1906, del tomo XII della collana – contenente la fine della Somma di teologia, con il Supplementum destinato a completare l’opera lasciata incompiuta da Tommaso – costituisce un traguardo importante nella definizione dei principi d’edizione.
Questo metodo di edizione è applicato alla Somma contro i Gentili, la cui pubblicazione termina nel 1930, seguita nel 1948 da un importante volume di indici delle due Somme, il tomo 16, ancora oggi molto utile per la ricerca sul pensiero di san Tommaso.
A partire dal 1950, l’équipe che lavora all’edizione viene denominata “Commissio leonina” e vengono rinnovati i criteri scientifici di edizione. Nelle biblioteche di tutto il mondo si va alla ricerca dei manoscritti delle opere di Tommaso pervenutici e li si fotografa. Il fondo di riproduzioni, conservato oggi nella sede centrale della Commissione leonina a Parigi, conta più di quattromila manoscritti.
Dagli anni 1950, l’edizione delle opere di Tommaso tiene conto di tutte le copie manoscritte conosciute e delle più antiche edizioni. A partire dal confronto dei manoscritti tra di loro e delle edizioni, si cerca di pubblicare un testo il più vicino possibile all’originale, studiando e valutando tutte le copie, manoscritte e edite, di ciascuna opera. L’elaborazione di un apparato delle fonti permette di situare l’opera di Tommaso nella storia del pensiero e nel contesto medievale. L’introduzione completa spesso questo apparato.
Secondo questi criteri, sono stati editi i commenti a Giobbe e a Isaia, i commenti all’Etica, al De anima e alle opere logiche di Aristotele, i commenti a Boezio, le questioni disputate De veritate, De malo, De anima, De spiritualibus creaturis, De quolibet , i quattro volumi di Opuscula e i Sermones, pubblicati nel 2014.
Dodici ricercatori collaborano oggi all’edizione leonina. Sei di essi sono domenicani. Alcuni dei ricercatori lavorano a tempo pieno, altri a tempo parziale. Le opere in corso di edizione sono: il commento ai libri delle Sentenze, il De virtutibus, il De potentia, i commenti alle opere di Aristotele e quello al vangelo di san Giovanni, le predicazioni continue (Collationes) sull’Ave Maria, il Padre nostro, il Credo e i Comandamenti. La stampa del commento alla Lettera di san Paolo ai Romani è iniziata da qualche mese e durerà alcuni anni.
Accanto al lavoro di edizione, i differenti membri della Commissione leonina pubblicano regolarmente degli studi consacrati al pensiero di san Tommaso e collaborano a un Bulletin d’histoire des doctrines médiévales, pubblicato annualmente nella Revue des Sciences philosophiques et théologiques.
A Parigi, ogni tre anni, la Commissione organizza un seminario internazionale di formazione paleografica e filologica, destinato ai membri della famiglia domenicana.
In collaborazione con la “Société thomiste” e altre istituzioni scientifiche, Università e CNRS, ogni anno, ai primi di dicembre, la Commissione partecipa all’organizzazione della “Journée thomiste”, convegno internazionale, di uno o due giorni, per approfondire aspetti del pensiero di san Tommaso e delle sue fonti, in relazione con altri autori medievali o con la tradizione tomista. Ai primi di marzo di ogni anno, la Commissione organizza un seminario aperto di filologia, in cui presenta i suoi lavori e studia un aspetto dell’edizione critica delle opere di Tommaso o elementi specifici di filologia latina. Queste giornate di studio sono l’occasione per rafforzare la collaborazione con altri ricercatori e con altri istituti di ricerca universitaria.
I programmi di queste giornate di studio e i lavori della Commissione sono consultabili sul sito www.commissio-leonina.org
fra Adriano Oliva