Pubblichiamo di seguito un articolo sulla presenza domenicana in Ucraina, insieme a una breve introduzione storica ed ecclesiastica del paese. L’autore è fra Dominique Simon op, docente di teologia presso la Facoltà teologica dell’Emilia-Romagna e l’istituto di Scienze Religiose S. Tommaso d’Aquino di Kiev. Per supportare concretamente i domenicani in Ucraina in urgente bisogno di aiuto, andate invece su questa pagina. Prima di parlare della situazione domenicana in Ucraina è bene fare una brevissima introduzione storica. La storia dell’ucraina comincia con la Rus’ che durò dal IX al XIII secolo e che univa diversi principati sotto il dominio del principato di Kiev. Si può paragonare la Rus’ di Kiev all’impero romano. Come dall’impero romano sono nate le nazioni moderne, come l’Italia, la Spagna, la Francia, così dalla Rus’ di Kiev sono nate le nazioni moderne di Ucraina, Bielorussia, Russia. Sono popoli diversi che hanno pero una radice storica e culturale comune. L’Ucraina è stata poco indipendente nella sua storia ma ha sempre mantenuto una sua identità forte. Dopo la fine dell’Unione Sovietica nel 1991, l’Ucraina è diventata un paese autonomo. In questi anni di indipendenza l’Ucraina si è sviluppata tra tante difficoltà anche ereditate dal passato. Ma l’ anima ucraina ha potuto esprimere in particolare la sua sensibilità alla bellezza attraverso un grande sviluppo artistico: musicale, poetico, letterario, soprattutto in lingua ucraina. Un elemento fondamentale della mentalità ucraina è l’attaccamento alla libertà, valore essenziale per loro. Un’altra caratteristica della storia e dell’identità ucraina è questa presenza delle due tradizioni orientali e occidentali europee, dal punto di vista culturale e anche religioso. Si può dire che l’Ucraina è un vero “laboratorio” per una sintesi tra oriente e occidente. L’identità ucraina è diversa dai popoli a lei vicini nonostante le affinità culturali, come lo dimostra la resistenza accanita del popolo ucraino all’invasore russo. Dopo la fine dell’Unione Sovietica si trovavano in Ucraina soprattutto tre chiese ortodosse: una chiesa dipendente dal patriarcato di Mosca, una chiesa detta “autocefala” e un patriarcato di Kiev ucraino nato dalla decisione del rappresentante del patriarcato di Mosca, Filarete, di dichiararsi patriarcato indipendente. Il patriarcato è il massimo grado di autonomia per una chiesa ortodossa. Ma questo patriarcato autoproclamato non era riconosciuto dalle altre chiese ortodosse fino a quando è stato riconosciuto dal patriarcato di Costantinopoli a patto di rinunciare ad essere un patriarcato. Quindi questa chiesa ucraina è diventata una metropolia canonica nel 2018. La chiesa autocefala si è unita a questa chiesa ucraina. Adesso sono presenti soprattutto due chiese ortodosse, quella dipendente da Mosca, e questa metropolia ucraina sotto la giurisdizione di Costantinopoli. Sono presenti anche in tutta l’Ucraina, soprattutto nell’ovest del paese, i fedeli greco-cattolici: sono ortodossi che si sono uniti alla Chiesa cattolica mantenendo il rito orientale. Ci sono due Chiese greco-cattoliche in Ucraina: una nata dall’unione di Brest-Litovsk nel 1596 e quella di Transcarpazia dopo l’unione di Užhorod nel 1646, ognuna avendo una propria gerarchia rispettiva. È anche presente in Ucraina la chiesa cattolica di rito latino con un numero di fedeli meno importante. Dopo la fine dell’Unione Sovietica, i domenicani sono tornati in Ucraina. Sono presenti in varie città: Harkhiv, Čortkiv, Fastiv che sono parrocchie. A Fastiv c’è anche una casa per accogliere bambini. I Domenicani hanno case anche a Leopoli, a Hmelnicki. Una nostra casa si trova a Yalta, nella Crimea occupata. Presso il convento di Kiev c’è un istituto di scienze religiose aperto ai laici. Purtroppo la nostra vita è stata interrotta a causa dell’aggressione della Russia, crudele e ingiustificata. Assistiamo a un massacro deliberato di civili e tra questi ci sono dei bambini. Anche ospedali, abitazioni civili, scuole sono bombardati. A Kiev, i frati si sono adattati al cambio di vita. Oltre alla vita liturgica e di preghiera, i frati in questo periodo fanno anche un servizio umanitario, aiutano le persone che vogliono lasciare la città, distribuiscono prodotti alimentari, medicinali… Hanno accolto 16 persone che sono in zone della città particolarmente sotto tiro. Portano anche l’Eucaristia e il perdono dei peccati a quelli che lo desiderano.]]>