In data 5 settembre 2021, fra Davide Traina ha preso possesso canonicamente dell’ufficio di parroco della Parrocchia Cristo Re di Bolzano. Di seguito una breve riflessione che lo stesso padre Davide ha scritto per l’occasione. L’ingresso di un nuovo parroco è la festa della Comunità. Non si tratta semplicemente di un “cambio di guardia”, ma di una “nuova chiamata del Signore a continuare a camminare insieme secondo il vangelo”, abitando quello spazio orante e apostolico che è la parrocchia: una comunità fatta di incontri, condivisioni di fede e di vita, progetti, azioni caritative e quanto la creatività evangelica suggerirà al discernimento comune. Nel libro di Giosué troviamo scritto: «Passate in mezzo all’accampamento e comandate al popolo: “Fatevi provviste di viveri, poiché fra tre giorni voi attraverserete il Giordano, per entrare a prendere possesso della terra che il Signore, vostro Dio, vi dà in proprietà”» (Gs 1, 11). Il Signore, per mezzo di Giosué, ordina di “passare in mezzo all’accampamento”. È la prima azione della nuova chiamata del Signore per la parrocchia: passare in mezzo a coloro che si sono fermati. L’avvicendamento con p. Giacomo è un dato importante per la parrocchia di Cristo Re. Egli è stato il punto di riferimenti per tanti per 25 anni. Ha condiviso la vita delle persone, soprattutto i momenti più duri e tristi. Egli è stato presente. Con grande riconoscenza, la parrocchia ora è chiamata a porre un nuovo passo. La presenza di una comunità domenicana, rafforzata anche dall’assegnazione di p. Attilio, ci aiuta a rinnovare la dimensione comunitaria del prendersi cura gli uni degli altri in nome di Cristo. Padre Davide firma il documento per prendere possesso dell'ufficio di parroco Ma vi è anche una seconda azione, egualmente importante: “Fatevi provvista di cibo”. Questo è il comando di un Dio che ha sfamato il suo popolo per 40 anni. Ora, Egli chiede di “cucinare”. Per la parrocchia è una tappa importante di crescita: è la chiamata al mettersi in gioco nuovamente con generosità e creatività. È la chiamata ad una presenza reale su cui poter contare, che intesse rapporti di fraternità, senza lasciare indietro nessuno. “Le provviste” richieste sono, innanzitutto, la preghiera vicendevole e l’uso attento delle parole che devo essere buone, benevole e benedicenti. Infine, vi è una terza azione: “prendete possesso della terra”. La nostra vita è una promessa mantenuta di cui il Signore Gesù è il garante. Siamo chiamati a riscoprirci “dono”. P. Giacomo mi ha lasciato un’eredità molto bella ed impegnativa: la comunità. Siamo chiamati a rinnovare la nostra consapevolezza di appartenere al Popolo di Dio, di cui la Comunità parrocchiale n’è una parte vitale. Siamo tutti incamminati verso il Regno dei Cieli, ma non ci andiamo da soli. Il nostro è un camminare insieme e un “insieme sostenerci”, nella reciproca differenza di storie e di doni. Padre Davide con i parrocchiani Ringrazio il Signore per questa chiamata. E di viverla insieme. Nella Solenne celebrazione di insediamento, molte sono state le suggestioni che la liturgia e gli ammonimenti del Delegato del Vescovo, così come del Padre Provinciale, mi sono state rivolte. Sono certo che – con l’aiuto del Signore e di Maria Santissima, dei confratelli e dei parrocchiani – vi siano le condizioni per camminare con un buon passo, un po’ con le scarpe del precedessore, un po’ scalzo… Consapevole della mia povertà e che “solo chi striscia non inciampa, ma chi cammina corre il rischio di cadere”, vi chiedo di pregare per me e per tutta questa Comunità. Grazie, p. Davide Traina op  ]]>