fra Daniele Benedetto Maria Cassani
“Allora Daniele, sei pronto per la professione solenne?”. Quante volte nei giorni precedenti alla professione mi è stata rivolta questa domanda e quante volte ho dovuto fare i conti con la paura che faceva capolino nel mio cuore. Sì, la paura! La paura è la grande nemica dei giovani di oggi che, come un ragno che tesse solerte la sua tela, paralizza i desideri e gli slanci vitali delle sue vittime. La generazione odierna infatti incontra grandi difficoltà nel prendere decisioni definitive, nell’assumersi responsabilità a vantaggio della Chiesa e della società. Come fare? In questi anni di preparazione alla mia consacrazione definitiva alla sequela del Signore Gesù, ho compreso l’importanza del coraggio di avere paura. La paura infatti è una passione che risulta essere parte integrante del nostro “kit di sopravvivenza” che il buon Dio ci ha donato per affrontare l’avventura della vita. Tuttavia, per divenire feconda, va accettata e vissuta, perché solo così può divenire occasione di libertà. È proprio così che avviene il grande miracolo. Solo accettando di essere perduti possiamo capire quanto siamo salvati e sperimentare la misericordia di Dio. Da questo coraggio della paura infatti scaturisce l’affidamento. Come l’aquila si getta nel vuoto e si affida alle correnti per librarsi in volo nel cielo sconfinato, così anch’io mi affido a quel Dio che per un misterioso disegno ha bussato alla porta del mio cuore e che mi sosterrà e mi guiderà nel suo regno di libertà e di amore.
Di seguito le foto della giornata, in cui hanno fatto professione semplice anche cinque novizi.