Un titolo che già spiega l’originale e ricca serata che da tempo si sta preparando e che tanto desiderata e voluta dalla Fraternita Domenicana “Beata Osanna Andreasi” di Mantova vede ora la sua concreta e gioiosa realizzazione, frutto anche della fraterna collaborazione con i Frati Minori di Mantova, ed in particolare di Padre Graziano Matteo Muraro, che interverrà alla serata.
Il sostegno caloroso all’iniziativa del Vescovo di Mantova, Mons. Marco Busca, che ha inviato, quale moderatore, don Manuel Beltrami, Delegato vescovile nel Servizio per il laicato e le aggregazioni laicali, dà alla serata una ampia visione ecclesiale, permettendo che essa sia riflesso oggi di quel “sentire cum Æcclesia” che tanto abitò l’animo e la missione dei Santi Francesco e Domenico.
L’incontro di venerdì 29 settembre 2017 si preannuncia ricco di stimoli e ampie riflessioni per le “voci” che interverranno a riaccendere l’interesse su quei celebri “incontri dei Santi Francesco e Domenico”, tanto raffigurati quanto, con dovizia di particolari, raccontati nelle fonti dei rispettivi ordini mendicanti.
Sarà, rispettando la stessa dinamica dell’incontro, un parlare “a due voci”: un frate francescano parlerà di San Francesco e un frate domenicano di San Domenico. Il presentare i rispettivi carismi farà risaltare più e più vitalmente il segreto di quell’incontro, un segreto racchiuso nello sguardo di fraterna e comune intesa, che i due Santi si rivolsero, come narrano le fonti e come risalta nell’immagine del Beato Angelico scelta per il manifesto dell’evento.
Sarà anche un interrogarsi sulla attualità dei carismi di San Domenico e Francesco e sulla “bellezza del loro incontrarsi e capirsi in profondità di intenti e voleri”, una bellezza, del resto, cantata con genio da Dante Alighieri nei celebri canti XI e XI del Paradiso (di cui, nel corso della serata, sarà riproposta una originale lettura da parte di Rodolfo Signorini, noto studioso mantovano).
San Francesco incontra San Domenico perché entrambi hanno incontrato il Cristo nella loro vita e “sono stati afferrati da Lui”. Con le loro mani si “afferrano a vicenda” perché, seguendo le orme della sua umiltà, e secondo carismi diversi, sono quei servi fedeli che la Vergine Madre presenta al Figlio di Dio, per la missione di salvezza del mondo, come allude la visione che ebbe San Domenico e narrata nelle Vitae Fratrum: “San Domenico durante quella visione osservò con attenzione quel suo compagno [San Francesco], che fino allora non aveva mai visto. Ma il giorno dopo, incontrandolo in chiesa, lo riconobbe e correndo ad abbracciarlo e a baciarlo gli disse: “Tu sei il mio compagno!, tu camminerai con me; stiamo uniti e nessun avversario prevarrà”; e gli raccontò la visione avuta. Da quel momento diventarono un cuor solo e un’anima sola (At. 4,32) e comandarono ai membri dei rispettivi Ordini che la stessa cosa fosse osservata in perpetuo” (Vitae Fratrum, 4).