Fra-Claudio-Monge

Profilo

9 dicembre 2006 – DOTTORE IN TEOLOGIA DELLE RELIGIONI. Facoltà di Teologia Cattolica dell’Università Marc Bloch di Strasbourg (Strasbourg II) – Francia.
Titolo della tesi : «Dieu hôte. Enquête sur l’hospitalité en histoire et en théologie comparées des religions à la lumière de Gn.18» [Dio ospite. Inchiesta sull’ospitalità in storia e teologia comparate delle religioni alla luce di Gn 18].
2003 – Master IN LINGUA E CULTURA TURCO OTTOMANE all’Università Marc Bloch (Strasbourg II) di Strasbourg, Dipartimento di Lingue orientali. Titolo della dissertazione: «Les relations des opposants réformistes turcs avec la culture française post-révolutionnaire à l’époque du déclin de l’Empire ottoman (1794-1902)» [Le relazioni degli oppositori riformisti turchi con la cultura francese post-rivoluzionaria all’epoca del declino dell’Impero Ottomano (1794-1902)].
1999 – BACCELIERATO in Teologia Cattolica alla PUST (Università Pontificia S. Tommaso d’Aquino) di Roma. Titolo della dissertazione: «Fondamentalismo religioso e modernità : il complesso rapporto tra fede e politica nelle grandi religioni monoteiste, per una comprensione del fondamentalismo islamico contemporaneo».
1997 – BACCELLIERATO in Filosofia alla PUST. Titolo della dissertazione: «L’agire come essere nel mondo: uno sguardo al pensiero politico di Annah Arendt nel contesto della riabilitazione della filosofia pratica».
1991 – Diploma in MAGISTERO IN SCIENZE RELIGIOSE alla Facoltà Teologica di Milano (sezione di Fossano), con abilitazione all’insegnamento superiore. Titolo della dissertazione magisteriale : «Cristologia ed Ecclesiologia in Nuovo Patto (Gloria. Una Estetica Teologica, vol. 7) di Hans Hurs von Balthasar».
Dall’Anno Accademico 2008-2009 ad oggi: professore chargé de cours alla Facoltà teologica di Fribourg (Svizzera): Scienze e Teologia delle religioni e del dialogo interreligioso
Dal 2007 al 2013: Incarico annuale alla Facoltà teologica dell’Emilia Romagna (FTER) di Bologna, per un corso di specializzazione ad anni alterni.
Nel semestre autunnale 2011: visiting professor all’Università Galatasaray di Istanbul
Dall’ottobre 2013 al febbraio 2014: visiting professor at St Michael’s College of Toronto University.

Studi e Ricerche

1) Da circa quindici anni lavoro sul tema de “L’ospitalità sacra nelle tradizioni dei tre monoteismi abramitici”. L’intento è quello di dimostrare che l’ospitalità, nella tradizione dei tre monoteismi abramitici, rappresenta e, molto spesso, coinvolge il divino. Per certi versi, sarebbe sempre Dio stesso o un suo diretto rappresentante che è accolto nel pellegrino misterioso: «Non dimenticate l’ospitalità; alcuni, praticandola, senza saperlo hanno accolto degli angeli» (Eb 13,2). Questa prospettiva teologica implica dunque il superamento dell’antropologia culturale e del semplice approccio biblico-esegetico, per altro frequentati per anni nell’intento di mietere i frutti più importanti di una letteratura straordinariamente ricca. Su queste basi, l’intento di questa ricerca che continua è quello di ripensare lo statuto della Teologia delle Religioni nel segno di una vera e propria « teologia dell’ospitalità » o, più esattamente, un pensiero teologico che si dispieghi declinando la nozione dell’«ospitalità» nell’ambito dei diversi rami della teologia. Non si tratta certo di un approccio semplicistico o banalmente irenico alle questioni forti della teologia, ma di un teologare che presuppone un grande rigore ed un forte impegno secondo alcuni principi fondamentali così sintetizzabili: la necessità di un’apertura nel senso del radicamento, la necessità di un discernimento che preceda l’accoglienza, e la necessità di un vero coraggio che determina l’impegno. Interrogare la teologia nei suoi contenuti e nel suo modo di esercitarsi a partire dall’ospitalità non è un esercizio accessorio perché il cristiano non si salva da solo, indipendentemente dagli altri uomini. Questa constatazione deve essere associata ad una seconda evidenza, propria del mondo globale, intercomunicante e interdipendente: la vita religiosa dell’umanità, dev’essere vissuta in un contesto di pluralismo religioso. Se la pluralità non è un male da eliminare ma una ricchezza da vivere in tutta la sua fecondità, la pretesa dell’unità a tutti i costi appare assai riduttiva, oltre che chimerica. Resta pertanto imprescindibile la necessità di interrogarsi su questo nuovo clima culturale caratterizzato da un pluralismo di fatto di opinioni e di fedi. Se un vero pluralismo non può accettare né un discorso inclusivo che elimini le differenze, non è neppure accettabile una esclusione radicale tra percorsi religiosi, che neghi l’esistenza di un qualsiasi patrimonio comune. In questa dialettica tra inclusivismo ed esclusivismo si situa anche il tentativo di comprensione teologica della radicale differenza tra realtà divina e realtà umana, differenza che non è sempre stata sufficientemente salvaguardata dalla teologia tradizionale e che crediamo possa essere recuperata proprio declinando teologicamente la nozione dell’OSPITALITA.
2) «Essere insieme per pregare o davvero pregare insieme?». Ricerca personale in corso sulle possibilità e i limiti di una preghiera interreligiosa, nell’ambito delle fedi monoteistiche. Il dialogo interreligioso, fin dalla fine del XX secolo, presenta una grande novità: lo studio della religione degli altri non è più il solo mezzo per l’incontro di rappresentanti di religioni differenti. Ci sono incontri e approcci che assumono una nuova importanza: il semplice incontro conviviale, fatto di mutuo riconoscimento e di amicizia; senza parlare delle possibilità offerte dai gesti e dalle azioni specificatamente religiose (preghiera, meditazione, digiuno e pellegrinaggio). Quali sono i confini di una comunione e di una ospitalità spirituale nella preghiera, dove lo scopo non sia semplicemente quello di mettere in scena un rituale comune a rischio di sincretismo ma di offrire uno spazio comune ad un atto “simultaneamente significativo”?
Programmi di ricerca collettivi
1) Dal 2009 al 2013, ho fatto parte del programma di ricerche interdisciplinari « «Dialogue & Conversion»: judaïsme, christianisme et islam en interaction dans l’espace méditerranéen, dell’Università Cattolica di Parigi. Questo programma riguardava le pratiche e le dottrine relative al dialogo e alla conversione nelle diverse tradizioni religiose, in legame anche con l’ambiente socio-culturale globale. La ricerca si limitava al giudaismo, al cristianesimo e all’islam nello spazio Mediterraneo. I risultati acquisiti in questo cantiere sono stati successivamente confrontati con altri universi (Asia e Africa in particolare). L’obiettivo della ricerca. A partire da esempi stoici e contemporanei precisi, riconoscere, chiarire e pensare la tensione, vedi il doppio obbligo, esistente tra i progetti contemporanei di dialogo condotti dai gruppi religiosi e la propensione profonda di quest’ultimi a annettersi dei nuovi membri come ad evitare la partenza dei vecchi. Nell’esame di dossier particolari situati nel loro contesto specifico, si interrogava il nodo «dialogo e conversione» incrociando gli sguardi « interni » (quelli delle diverse teologie) con quelli «esterni» (delle scienze umane). In uno stesso cantiere erano riuniti degli universitari che vengono da orizzonti diversi: teologi cristiani, ebrei e mussulmani, storici, antropologi. Etnologi, sociologi, politologi, giuristi, filosofi, psicologi e specialiste in scienze delle religioni.
2) Dalla fine del 2013, faccio parte di un nuovo programma di ricerche interdisciplinari «Dialogue des rationalités» sempre dell’Università Cattolica di Parigi. Questo programma si occupa della questione non solo linguistica della traduzioni dei testi. In cinese, protestanti e cattolici non utilizzano lo stesso termine per tradurre Dio: questa diversità è frutto di una diversa visione del mondo e non solo un problema di traduzione. Obiettivi: si tratta di riflettere al rapporto religione/cultura
– La razionalità sarebbe in riferimento alla cultura
– La coerenza farebbe invece più riferimento alla religione
Una stessa religione può essere caratterizzata da razionalità diverse (ed esempio: la cultura greca e quelle semitiche al cuore del cristianesimo come dell’islam). La c’è una coerenza che dovrebbe permettere di trascendere questo livello (quando non cerca di unificare). – Esiste davvero questa coerenza? Non si tratta di un mito? (cfr. Lo scisma tra Oriente ed Occidente cristiano è stato il frutto della perdita di questa coerenza) – Una razionalità linguistico/culturale può influire sul divenire di una religione ? (cfr. secondo Louis Gardet la razionalità della lingua araba avrebbe influenzato il monoteismo rigoroso dell’islam). Può esistere il caso contrario? (Il dogma del Corano increato avrebbe contribuito a bloccare lo sviluppo della lingua araba).

Pubblicazioni

LIBRI
Monge, C, Sguardo all’universo islamico, Pistoia, Quaderni di Koinonia, 2002.
Monge, C., Dieu hôte. Recherche historique et théologique sur les rituels de l’hospitalité, Bucharest, Zetabooks, 2008, p. 652.
Monge, C., Stranieri con Dio. L’ospitalità nelle tradizioni dei tre monoteismi abramitici, Milano, Edizioni Terra Santa, 2013
DIREZIONE DI OPERE COLLETTIVE Monge, C. (dir.), Paolo di Tarso: testimone del Vangelo in missione « fuori le mura », Fi, Nerbini, 2009 Cortesi, A.
Monge, C. (dir.), Dio e i suoi colori. Arte, fedi, teologia, Firenze, Nerbini, 2011
In uscita
Monge, C. (dir.), Stranierità: nomadismo del’anima, numero speciale di Sacra Doctrina, EDB, 2014
ALCUNI CONTRIBUTI AD OPERE COLLETTIVE:
« L’hospitalité d’Abraham: la confirmation du “moi” des pèlerins », in Özcan, M.E. (ed.), Borders & Crossing 4, Ankara Üniversitesi Basım Evi, 2004, pp. 212-218
« Dalle intuizioni ecumeniche al dialogo interreligioso », in Cortesi-Tarquini (cur.), Yves Congar : testimonianza e profezia, Firenze, Nerbini 2005, pp. 79-90.
« Littérature biblique et altérité: de l’exil à l’alliance comme intermédiaire entre “l’autre” et le “même” », in Ulağlı, S. (ed.), Les Modalités de la perception dans les représentations de l’altérité, Actes Symposium International d’Imagologie, Muğla Üniversitesi Yayınları, 76, 2006, pp. 59-67
« Les relations islamo-chrétiennes en Turquie : premier pas vers un dialogue véritable ? », in UNESCO (ed.), Culture du dialogue en France et en Turquie : quels projets pour aujourd’hui ?, UNESCO, Paris, 2006, pp. 49-54.
« Teologia dell’incarnazione e scontro delle culture », in Cortesi-Tarquini (cur.), Teologia dell’incarnazione oggi. Dio dell’umanità, umanità di Dio, Firenze, Nerbini, 2007, pp. 231-243.
« Pierre Claverie: un algerino d’adozione », Introduzione in Pierre Claverie: un vescovo racconta l’Islam, Bologna, ESD, 2007, pp. 9-36.
« Pierre Claverie: un cosmopolita alla ricerca delle radici del cuore », in CortesiTarquini (cur.), Europa e Mediterraneo. Politica, economia e religioni, Firenze, Nerbini, 2008, pp. 187-206.
« Il Mediterraneo: il vecchio cuore di un’Europa a geometria variabile », in CortesiTarquini (cur.), Mediterraneo: crocevia di popoli e religioni, Firenze, Nerbini, 2009, pp. 27-45.
« Il caso della Turchia: implicazioni politico-culturali e religiose di un’integrazione che fa discutere », in Cortesi-Tarquini (cur.), Mediterraneo: crocevia di popoli e religioni, Firenze, Nerbini, 2009, pp. 81-96.
« Plaidoyer en faveur de l’hospitalité sacrée. L’autre, en tant que fin », dans Appartenances. Partir. Partager. Demeurer, Juan Matas, Gilbert Vincent (éd), Presses universitaires de Strasbourg, 2011, pp. 223-234.
« Uno sguardo dalla Turchia: un “modello ambiguo” », in Cortesi-Paci (cur.), Primavere arabe in questione. Un tentativo di lettura storica e di interpretazione, Firenze, Nerbini, 2012, pp. 83-97.
« Martirio e Redenzione: la scandalosa via maestra del Paradiso islamico », in Aa.Vv., Paradiso, Giardino di Speranza, Roma, Borla, 2012, pp. 93-107.
« Repenser le dialogue à la lumière de l’hospitalité sacrée », in PERSONNE ET ALTERITE. L’hospitalité au coeur, Jacques Keryell (éd), Editions Geuthner, Paris, 2013, pp. 181- 198.
« Les relations islamo-chrétiennes en Turquie : premiers pas vers un dialogue véritable ? », in Aa. Vv., L’islam en Europe : entre peur et dialogue, Paris, 2013, pp. 38-46.
PICCOLA SELEZIONE DI ARTICOLI
« Appunti per una verità “plurale” », Verità unica e plurale. Contributo per Sibiu 2007, Prospettive domenicane per l’Europa – 3, Espace 2007, pp. 3-10 (tradotto in cinque lingue).
« Christen in der Türkei. Ein geschichtlicher Überblick », in Wort und Ant Wort, 48 Jahrgang Heft 3, Juli/September 2007, p. 99-104.
« Benoît XVI en Turquie : la rencontre avec l’Église de l’Apôtre André », in Istina, 2008/2, pp. 166-173.
« Believing in God as Christians in an Islamic Setting », in Spirituality, vol. XIV, July-August 2008, n. 79, pp. 250-253.
« Crogiolo di fedi nel frullatore della modernità », in Jesus, 2010/10, pp. 14-19.
Monge, C- Strazzari, F., « Turchia. Dopo la morte di mons. Padovese: smarrimento. Cambiamenti geopolitici e culturali », in Il Regno, 2010/14, pp. 450-453.
« Il mondo islamico: un messianismo senza Messia?», in Oecumenica Civitas, Livorno, 2010, pp. 59-71.
« La dialectique dialogue et conversion au cœur de la complexe histoire turcoottomane: le regard d’un théologien catholique en terre d’islam », dans Henri de La Hougue et Anne-Sophie Vivier-Muresan (dir.), Missions, conversions et dialogues : questions, dilemmes et choix Histoire et Missions Chrétiennes N-023, Karthala, 2012, p. 59-85.
« Life Together: Lessons in Hospitality from Mamre », in Toronto Journal of Theology 29/1, 2013, pp. 101–110
« Petite histoire de la genèse de l’Islam turc et de son rapport au politique », dans Revue des Sciences Religieuses 87 n°1 (2013), pp. 219-237.
« Istanbul: A Crossroads of Cultures and Religions the Contribution of Christian Churches in the Culture and Society in the Past and Present », in Martin Tamcke (ed), Zur Situation der Christen in der Türkei und in Syrien, GÖTTINGERO RIENTFORSCHUNGEN, REIHE: SYRIACA, Band 43, Harrassowitz Verlag · Wiesbaden, 2013, pp. 27-31. Collaboratore di diverse riviste come Il Regno, Settimana e Jesus.