Bologna, 2 settembre 2013 neoprofesso semplice
Io prometto a Te…
Che strana sensazione, mentre pronunciavo queste parole nelle mani del mio Provinciale sui gradini della tomba del Santo Padre Domenico; tanta emozione e timore nel prendere coscienza che una povera creatura, debole e incapace, ardisce di stipulare un patto col suo Signore…
Mi chiamo Adriano Cavallo, ho 25 anni e sono originario di San Michele Salentino, un piccolo paesino in provincia di Brindisi.
Nel giorno 2 settembre, memoria del Beato Guala da Bergamo, dopo l’esperienza del noviziato ho pronunziato la mia professione semplice nelle mani di fr. Riccardo Barile, Priore Provinciale della Provincia San Domenico in Italia, alla presenza dei frati, dei miei cari e dei miei amici; ho giurato obbedienza a Dio e ritornando con la mente e col cuore a quel momento, mi rendo conto non tanto di aver promesso ma di aver supplicato Nostro Signore affinche mi renda povero, casto e obbediente. Nel vangelo proclamato durante la messa Gesù mi ha dato la grazia di capire chi di noi due stava per fare un dono all’altro: «Senza di me non potete fare nulla…» (Gv 15,8) «e se non posso fare nulla… Signore, a cosa serve questa professione?». E dopo questo pensiero la risposta: «Il Signore completerà per me l’opera sua…» (Sal 138); qui ho capito il senso: con la professione io manifesto il proposito di lottare con tutte le mie forze per essere povero casto e obbediente ma che il raggiungere questi traguardi è frutto di una grazia sovrabbondante chiesta incessantemente.
Forse quando San Tommaso parlava della vita religiosa come di “quasi olocausto” considerava anche questa dimensione di continua richiesta di aiuto insita nella più ampia e ardua dimensione oblativa. Davanti a questa bellissimo mistero d’innamoramento pur rendendomi conto dei miei limiti e delle mie mancanze non posso rispondere a tanto amore se non dicendo:«Eccomi, Signore, manda me!»
fr. Adriano Girolamo Maria Cavallo O.P.
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