La Gioventù Domenicana del Veneto in trasferta a Bologna

9-10 settembre 2017
L’appuntamento per l’incontro di settembre, il primo dopo la pausa estiva, non è stato, com’è solito, a Venezia, bensì a Bologna. Torniamo sempre volentieri nel capoluogo emiliano, sia perché è un piacere essere ospitati in un convento così imponente e da una comunità di frati così numerosa, sia perché per la storia dell’Ordine dei Predicatori è una città di primaria importanza.
Questa volta, però, la nostra trasferta era dovuta a un’occasione speciale: tra i frati che avrebbero espresso durante la Messa del sabato sera la loro professione semplice, cioè dalla durata di tre anni, c’era anche il caro fra Marco, che ha frequentato il nostro gruppo prima di entrare in noviziato. All’entusiasmo di partecipare al momento di solenne festa per il primo “Sì” espresso dai giovani domenicani, si aggiungeva, dunque, la gioia di assistere a questa fondamentale tappa della vita consacrata di un nostro compagno di avventure. L’occasione, inoltre, ha offerto a p. Massimo, che ci guida nelle attività del gruppo, la possibilità di illustrarci chiaramente il rito che si sarebbe svolto, e che vedeva i candidati proferire la loro promessa, sulla base delle Costituzioni dell’Ordine, nelle mani del Priore provinciale e divenire, a tutti gli effetti, frati domenicani.
Naturalmente il programma ha previsto anche altri momenti. Oltre alla necessaria visita ai luoghi di maggiore interesse del complesso conventuale di San Domenico, come l’ala dell’Inquisizione, i chiostri, la grande biblioteca e la basilica con la spettacolare Arca che accoglie i resti mortali del fondatore dell’Ordine, dove ci siamo fermati per una preghiera, abbiamo avuto un momento di formazione con p. Giuseppe Barzaghi. Il frate professore di filosofia e teologia ha avuto modo d’illustrarci, con la passione e il dono di sintesi e chiarezza che lo distinguono, diversi aspetti del pensiero di san Tommaso d’Aquino che hanno interessato i suoi recenti studi, suscitando un momento di dialogo e confronto.
La mattina seguente, caratterizzata dalla tipica pioggia settembrina, è stata dedicata alla celebrazione della Messa domenicale in un luogo d’eccellenza: la cella – con pavimento originale – dove il santo padre Domenico ha rivolto ai suoi confratelli le ultime parole prima di consegnare la sua anima nelle mani di Dio.
Con il pranzo si è concluso il nostro fine settimana a Bologna, e ognuno è tornato nella propria città; quanto visto e vissuto rimarrà nel nostro bagaglio di fede e di vita, assieme alla gratitudine nei confronti dei frati del convento, che ci hanno accolti nei momenti di convivialità e di liturgia, e di Dio Padre, per il dono dei quattro giovani che, con la loro professione semplice, hanno deciso di impegnarsi nello studio e nella predicazione della Verità.

Giosuè