Domenica 3 giugno si è svolto a Padova, come di consueto, l’incontro della Gioventù Domenicana del Veneto. Dopo esserci ritrovati nel centro universitario di via Zabarella, abbiamo iniziato la giornata cantando le Lodi mattutine nella cappelletta in pietra, rifugio perfetto dal caldo afoso dell’esterno.

Cantate le lodi Padre Massimo Mancini o.p. ha celebrato la Santa Messa nella giornata della festa del Corpus Domini. Finita la Messa siamo andati a pranzare in pizzeria non potendoci deliziare con uno degli ottimi pasti di padre Emanuele Guerrini causa la sua assenza.

Ristorati dal pranzo ci siamo diretti in una piccola saletta del centro per proseguire l’incontro, trattando i temi della giornata. Per prima cosa abbiamo parlato dell’incontro provinciale tenutosi lo scorso mese a Napoli, discutendo degli aspetti positivi e degli eventuali punti negativi di questa esperienza. Molti sono stati gli aspetti positivi a cominciare dalla splendida città di Napoli che ci ha ospitati; sono emersi, però, anche alcuni punti problematici.

Successivamente abbiamo discusso dell’incontro con Benz Rodil, coordinatore dell’Internation Dominican Youth Movement (IDYM), tenutosi a Bologna sabato 26 maggio. Occasione proficua per aprire uno scorcio più ampio sul panorama mondiale del nostro movimento giovanile, per proiettare lo sguardo sull’organizzazione di eventi futuri internazionali, per confrontarci con realtà lontane e differenti dalla nostra. Ampio dibattito sui suggerimenti presentatici da Benz come, ad esempio, la creazione di un movimento giovanile europeo organicamente strutturato o una maggior coordinazione e cooperazione tra i gruppi provinciali.

A discussione terminata ci siamo diretti nuovamente nella cappelletta in pietra per l’Adorazione Eucaristica, momento di profonda e intensa preghiera, corredato e arricchito dalla lettura di un testo di San Tommaso d’Aquino. Conclusa l’adorazione con l’inno Tantum ergo, e rimanendoci ancora tempo, abbiamo fatto una passeggiata per la la città di Padova, fermandoci a visitare la Basilica di Santa Giustina. Visitando la basilica abbiamo casualmente assistito, felice coincidenza, al vespro dei monaci benedettini apertosi con l’inno Pange lingua.

Sulle note dell’inno composto da San Tommaso, e sorpresi da qualche goccia di pioggia, ci siamo salutati dandoci appuntamento al prossimo mese.

Federico Roda.