Vacanze in stile domenicano per i gruppi della GD del Triveneto e della Spezia

Si è svolta anche quest’estate la tradizionale “vacanza intelligente” della Gioventù Domenicana del nord Italia, quest’anno nelle Marche, tra il 26 e il 4 agosto. Un gruppetto composto da membri delle sezioni del Triveneto e di La Spezia è partito per Macerata, dove ci attendevano le gentilissime monache domenicane del monastero Corpus Domini nella periferia della città, che ci hanno ospitati per la durata del nostro soggiorno.

La prima tappa del nostro viaggio, venerdì 27, è stata il santuario di Loreto, dove abbiamo potuto celebrare la Santa Messa e visitare la Santa Casa racchiusa tra i marmi del Bramante e di Sansovino, giusto in tempo per la recita dell’Angelus. Dopo una visita alle opere esposte nel museo del santuario e dopo aver pranzato in città, ci siamo lasciati alle spalle cappuccini e pellegrini per recarci a Recanati; la chiesa di San Domenico, nella bella piazza Leopardi, era purtroppo chiusa per lavori, ma nel museo civico situato all’interno di villa Colloredo Mels abbiamo potuto ammirare diverse opere tra cui spiccava l’Annunciazione (1534 circa) e il polittico di San Domenico (1508) di Lorenzo Lotto. Ripartendo verso Macerata abbiamo avuto modo di passare sotto il colle dell’Infinito, e da lì ammirare il paesaggio che ispirò Leopardi mentre intorno a noi si faceva sera.

Il giorno successivo ci siamo recati ad Ascoli Piceno, dove abbiamo visto il Duomo di Sant’Emidio e il battistero di San Giovanni, prima di trasferirci nella celebre piazza del Popolo per assaggiare le specialità tipiche del luogo: le olive ascolane e l’anisetta. Su questa bella piazza si affacciano il Palazzo dei Capitani e la chiesa di San Francesco, mentre poco oltre abbiamo avuto modo di entrare a vedere la chiesa di San Pietro Martire, un tempo affidata all’ordine domenicano. All’ordine apparteneva anche il complesso conventuale di San Domenico, sul colle dell’Annunziata, trasformato in scuola e oggi purtroppo dichiarato inagibile e rimasto in stato di semi abbandono dopo il terremoto che colpì il centro Italia due anni fa.

Domenica, dopo la Messa insieme alle monache, abbiamo visitato la città di Fermo: piazza del Popolo, il duomo che dall’alto di piazzale Girfalco domina la città, con al suo interno un bellissimo meccanismo a vista dell’orologio e subito accanto il museo diocesano.

Lunedì 30 abbiamo scelto di prenderci una giornata di relax e di recarci, dotati di pranzo al sacco, sulla riviera del Conero. Qui abbiamo trascorso una tranquilla giornata in spiaggia, la mattina in quella della Vela, a Portonovo, chiamata così per via di una grande roccia in mezzo all’acqua chiamata allo stesso modo, e al pomeriggio alla spiaggia di Mezzavalle.

Martedì siamo rimasti a Macerata, per visitare con più attenzione la città che ci ospitava. Prima di pranzo avevamo in agenda una visita guidata allo Sferisterio, arena ottocentesca pensata inizialmente come stadio per il gioco della palla bracciale, che ora viene utilizzato soprattutto per concerti a motivo dell’ottima acustica. Più tardi abbiamo visto il centro città e assistito allo spettacolo dei Magi che rendono omaggio alla Madonna sulla torre dell’orologio astronomico in piazza della Libertà due volte al giorno, alle 12 e alle 18, e siamo andati a vedere la biblioteca Mozzi Borgetti, che ha sede nel soppresso collegio dei gesuiti.

Il giorno dopo siamo andati a palazzo Buonaccorsi, sempre nel centro di Macerata, palazzo settecentesco dove ora hanno sede due collezioni di arte, una antica contenente la famosa Madonna di Macerata (1470) di Carlo Crivelli, e una moderna, ricca di opere novecentesche in particolare di stampo futurista. Si trova qui inoltre un nutrito museo della carrozza, completo di simulatore in cui salire per una viaggio virtuale lungo le Marche. Nel pomeriggio fra Antonio Olmi O.P., frate domenicano del convento di Ancona ma originario proprio di Macerata, ci ha raggiunti e ci ha presentati don Giovanni Battista ???, sacerdote cinese che da anni vive in Italia. Con loro siamo andati al centro culturale “Matteo Ricci”, dedicato alla figura del celebre gesuita maceratese che andò in missione in Cina. Abbiamo potuto parlare con don Giovanni Battista delle attività che il centro svolge e chiedergli di raccontarci del suo paese e della sua vocazione, prima che insieme a fra Antonio ci accompagnasse a vedere l’abbazia di Chiaravalle di Fiastra, immersa nel verde al confine tra i comuni di Tolentino e Urbisaglia, dove fino a poco tempo fa vivevano i monaci cistercensi.

Il 2 agosto l’abbiamo trascorso ad Ancona, ospiti dei frati del locale convento, che ci hanno offerto un ottimo pranzo a base di pesce e ci hanno mostrato la città. Fra Antonio ci ha portati a vedere il centro cittadino, la cattedrale di San Ciriaco, il parco della Cittadella e la Mole Vanvitelliana. Tornati in convento prima della Messa officiata da lui nella chiesa di San Domenico abbiamo avuto modo di incontrare il priore della comunità, fra François Dermine O.P., che ha parlato con noi della preghiera e ha risposto ad alcune nostre domande.

Venerdì 3, ultimo dei nostri giorni marchigiani, abbiamo visto la chiesa di San Claudio al Chienti, fuori Macerata, prima di partire per Cingoli, piccolo paese noto anche come il “balcone delle Marche” per via della vista spettacolare che si può ammirare dall’alto del Monte Circe su cui è situato. Il paese presentava purtroppo diversi segni del terremoto del 2016 e diverse strutture erano inagibili, ma all’interno del palazzo comunale era temporaneamente conservata la Madonna del Rosario (1539) di Lorenzo Lotto e alcune altre opere che testimoniano il passaggio dei domenicani in città, che vivevano in un convento situato dove ora si trova una scuola. Nel pomeriggio ci siamo invece spostati a Genga per visitare le grotte di Frasassi, scoperte nel 1971, dove dopo una decina di giorni trascorsi sotto il sole abbiamo finalmente trovato l’ombra e il fresco, oltre alle meraviglie naturali che rendono quel luogo così particolare.

Il fresco non è durato molto però, perché sabato 4 agosto è arrivato il momento di salutare le monache che ci hanno ospitato e ritornare nella caldissima Bologna, dove proprio in quel giorno si festeggia la Solennità di San Domenico. Come ultimo momento della nostra vacanza insieme abbiamo quindi avuto l’opportunità di festeggiare Domenico nel luogo in cui è sepolto, e di partecipare alla Messa solenne presieduta da mons. Gian Carlo Perego, prima di ritornare ognuno alla propria città.

L’estate della Gioventù Domenicana non era però ancora finita: due settimane dopo ci siamo incontrati a Venezia, per passare un weekend nel convento dei Frati Minori di San Francesco del Deserto. Qui, dove molti di noi erano già stati, abbiamo trascorso tra il 17 e il 19 agosto un momento di ritiro e di preghiera lontani dalla città, ospiti dei frati francescani che vivono su quest’isolotto vicino a Burano. Abbiamo partecipato alle preghiere del giorno insieme alla comunità e abbiamo ascoltato da fra Marco Meneghin O.P. una serie di riflessioni sul dono della sapienza sulla base dei testi di San Paolo e San Tommaso, e abbiamo avuto modo di leggere l’ultima lettera del Maestro dell’Ordine dedicata al tema della santità di Domenico. La sera abbiamo finalmente ripreso la nostra vecchia abitudine del cineforum, con la visione di due film che hanno suscitato non poche discussioni, e in questo modo abbiamo concluso la nostra estate insieme dandoci appuntamento per l’autunno, quando inizieremo un nuovo anno di incontri insieme.

Andrea