La missione in Turchia
La situazione geo-politica contemporanea fa della Turchia una delle nazioni più strategiche tra Europa, Medio-Oriente ed Asia.
Le attuali vicende, da un lato, la crisi economico-finanziaria dall’altro le prospettive di trasformazioni politiche nel Vicino Oriente (Siria, Israele), fanno di questo paese uno dei più importanti e più significativi tra quelli in cui l’Ordine domenicano è presente ed attivo.
La plurisecolare presenza dell’Ordine nell’attuale Turchia, e più precisamente a Costantinopoli/Istanbul conferma l’assoluta lungimiranza che l’Ordine dei frati Predicatori ha sempre avuto nei confronti di questo ponte che lega l’Europa all’Asia.
La Provincia San Pietro Martire, nel 1857, aveva ricevuto il privilegio di vedersi affidare il governo dei conventi presenti in questo territorio, Istanbul e Izmir.
L’esercito savoiardo aveva combattuto al fianco di quello dell’Impero del Sultano; questo elemento aveva condotto l’Ordine ad immaginare una relazione privilegiata tra ‘piemontesi’ e ottomani.
Ragione sufficiente per affidare la gestione dei conventi all’ex Provincia San Pietro Martire, così come aveva proposto alla Provincia di Francia di occuparsi dei frati presenti nel territorio iracheno.
La motivazione di queste divisioni in entità più modeste, eredi dell’antica e gloriosa Congregazione domenicana di Oriente, con sede ad Istanbul, era dettata dal fatto di una maggiore attenzione e preoccupazioni – anche in termini di reclutamento delle vocazioni nelle proprie province – nei confronti di queste nuove regioni domenicane.
La Provincia San Pietro Martire ha provveduto a garantire una presenza in questo secolo e mezzo.
Dal 1996, anno della fusione delle due Provincie domenicane del nord d’Italia, la situazione non solo non si è deteriorata, ma è stato infuso un nuovo impulso a questo movimento di frati disposti a partire per la Turchia.
Intervista radiofonica di fra Claudio Monge
Il cristianesimo nasce come realtà plurale, e tale rimane ancora oggi. Una pluralità dovuta a diversità di origine, cultura, storia, idioma. Costantinopoli, Alessandria, Antiochia, Gerusalemme: quattro delle cinque chiese madri che componevano l’antica pentarchia si trovano nella regione della terra designata come Vicino Oriente o Medio Oriente. E’ lì la culla della fede cristiana; lì fiorirono le prime comunità di discepoli del rabbi di Galilea; ad Antiochia (nell’attuale Turchia), secondo la testimonianza degli Atti degli apostoli, nacque per la prima volta il nome di cristiani. Ma cosa resta, attualmente, di quella ricchissima tradizione? Quale parola del vangelo sono in grado di annunciare e di incarnare quelle chiese, che costituiscono un mosaico complesso e di difficile lettura? In particolare, qual è la loro condizione nel difficile contesto geopolitico della Turchia, paese chiave nelle dinamiche mediorientali? Ne discuteremo con Riccardo Cristiano, giornalista religioso della RAI ed esperto di Medio Oriente, e con Claudio Monge, domenicano, responsabile del Centro di documentazione interreligiosa dei domenicani a Istanbul e consultore del “Pontificio Consiglio per il dialogo interreligioso”
Un interessante video sugli ultimi levantini.