Dal 14 luglio al 4 agosto 2016 nel Convento Patriarcale in Bologna, nell’ottocentesimo anno della fondazione dell’ordine dei frati predicatori
Perché a Bologna.
Nel 2013 il capitolo generale si è svolto a Trogir (Crozia) e i capitolari stabilirono che il capitolo generale successivo si sarebbe tenuto nel convento Patriarcale di Bologna, dal 15 luglio al 4 agosto del 2016. Infatti è di competenza dell’ultimo Capitolo generale stabilire il luogo del prossimo capitolo generale, sollecitato in questa scelta da motivazioni varie. Quali motivazioni spinsero i capitolari a scegliere il convento di Bologna?
Il 22 dicembre 1216 Gregorio IX approvava il ministero di predicazione iniziato da fra Domenico nel sud della Francia. Quindi ricorrono quest’anno ottocento anni dalla fondazione dell’Ordine dei Frati Predicatori o Domenicani. Una ricorrenza che richiama la longevità della istituzione voluta da san Domenico sotto la spinta della Spirito Santo.
Come non destinare allora lo svolgimento del capitolo generale del “genetliaco” dell’Ordine nel convento dove nella stupenda Arca, realizzata dai due Nicolò, da Pisa e da Puglia, sono custoditi i resti mortali del fondatore dell’Ordine dei Frati Predicatori?
Se con un breve escursus riconsideriamo dove sono stati celebrati i capitoli generali durante i secoli, costatiamo che Bologna è la sede che, dopo Roma, ha dato più ospitalità alla celebrazione di capitoli generali. Dobbiamo prendere atto che per anni Bologna era stata disertata, in quanto l’ultimo capitolo generale era avvenuto nel 1748. Con il ritorno a Bologna nel 1961 della celebrazione del capitolo generale, l’Ordine poté costatare come l’allora provincia Utriusque Lombardiae, attraverso amorosi e sapienti restauri, aveva potuto riportare una buona parte del glorioso complesso alla sua funzione originale, dopo anni di abbandono e di mutilazioni in seguito ad una secolare presenza di milizie militari.
Successivamente si svolse nel convento patriarcale anche il capitolo del 1998: il prossimo capitolo generale sarà così il 32° che si celebra a Bologna.
Democraticità della legislazione domenicana.
Tre anni fa a Trogir vi era stato un capitolo generale di definitori, mentre il prossimo capitolo generale di Bologna sarà di provinciali e di vicari di Province. Questi termini, che qualificano personaggi diversi, e il loro alternarsi ogni tre anni, fanno sì che, senza timore di esagerare noi ci troviamo davanti alla prima democrazia della Chiesa e del mondo. Perché dico questo? Perché una proposta di legge, prima di divenire definitivamente legge e quindi entrare nel libro delle Costituzioni, deve passare al vaglio di tre assemblee capitolari e deve ricevere l’approvazione di tre capitoli successivi.
La legislazione domenicana contempla tre specie di capitoli generali:
a) – il capitolo generale dei definitori, che sono i rappresentanti della base, eletti, uno per ciascuna Provincia, Vice-Provincia e Vicariato generale, dai rispettivi capitoli provinciali.
b) – segue il capitolo generale di provinciali, eletti anch’essi democraticamente, ma rappresentano in qualche modo la classe dirigente dell’Ordine.
c) – ed infine il capitolo generale elettivo a cui, per dargli una partecipazione più ampia, sono presenti sia i provinciali sia i definitori, e questa volta due per ogni Provincia.
Tutto questo voluto da S. Domenico stesso durante il capitolo generale del 1220, per evitare che una legge fosse promulgata o abrogata troppo in fretta, senza la necessaria sperimentazione.
Il capitolo di Bologna sarà presieduto dal maestro dell’Ordine, fra Bruno Cadoré, eletto durante il capitolo generale di Roma, il 5 settembre del 2010. La durata dell’ufficio di maestro è di nove anni e le Costituzioni ammettono una possibile rielezione.
Il capitolo generale, come abbiamo annotato, non è legato sempre all’elezione del capo dell’Ordine, né assume la sua importanza da tale elezione, ma è investito sempre dei superemi poteri legislativi, giudiziari ed esecutivi e, al limite, potrebbe deporre, indipendentemente dalla data della sua scadenza, lo stesso Maestro.
Si deve a questa pienezza di poteri e alla funzione legislativa dei capitoli, che pone l’Ordine in stato di perenne aggiornamento, se esso ha potuto in ogni epoca essere sempre in sintonia con le mutate esigenze della Chiesa e della società, salvandosi così da lacerazioni e divisioni.
Due, fra le molte iniziative per celebrare il Centenario.
Nell’ambito della celebrazione dell’VIII centenario della fondazione dell’Ordine, una’ottantina di frati in formazione (due per ciascuna entità dell’Ordine) percorrerà il ”Cammino di San Domenico” in compagnia del Maestro dell’Ordine e lo concluderà a Bologna il 15 luglio prossimo.
Nella serata dello stesso giorno i capitolari si porteranno presso “La Rotonda della Madonna del Monte”, che si trova sulle prime colline bolognesi. Agli inizi di agosto del 1221 i religiosi trasportarono in Santa Maria del Monte uno stremato e semiagonizzante fra Domenico, sperando che la benefica ventilazione e la salubrità del luogo giovassero alla sua salute. Ma ormai la malattia aveva il sopravvento e quando il monaco addetto alla chiesa disse che se Domenico avesse dovuto morire a Santa Maria in Monte, non avrebbe permesso che se ne portasse altrove il corpo, Domenico esclamò: “Per nessuna ragione voglio essere sepolto altrove che sotto i piedi dei miei frati! Portatemi subito via. Almeno, se morrò per strada, potrete seppellirmi nella nostra chiesa”. Un emozionante corteo, tra lo stupore dei passanti, scende lentamente la collina per riguadagnare la città.
La sera del 15 luglio prossimo, con una solenne fiaccolata frati capitolari e non, laici domenicani e fedeli ripercorreranno lo stesso tratto di strada e raggiungeranno la basilica di San Domenico, dove, il giorno dopo avverrà l’apertura ufficiale del capitolo generale.
La comunità del convento ppatriarcale e tutte le comunità della provincia di san Domenico in Italia danno il benvenuto ai confratelli capitolari e agli ausiliari (in totale circa 120 persone) e accompagnano il loro lavoro con la preghiera al Santo Padre Domenico.