Scegliere il cammino giusto
Beato l’uomo che non entra nel consiglio dei malvagi,
non resta nella via dei peccatori
e non siede in compagnia degli arroganti,
ma nella legge del Signore trova la sua gioia,
la sua legge medita giorno e notte.
È come albero piantato lungo corsi d’acqua,
che dà frutto a suo tempo:
le sue foglie non appassiscono
e tutto quello che fa, riesce bene.
Così inizia il Salmo 1, dando il via a tutto il salterio, quella cascata di centocinquanta preghiere in cui supplica e lode si alternano e si mescolano. Ma in questo salmo non c’è la supplica e non c’è la lode: non è una preghiera, è l’annuncio di una beatitudine.
Anche Gesù, nel suo primo discorso, inizia annunciando una beatitudine, anzi, otto; e altre se ne trovano nei vangeli e nel nuovo testamento; una fra tutte: ”Beati quelli che ascoltano…”.
Perché l’uomo del salmo, che, solitario, non si confonde con i malvagi, i peccatori e gli arroganti – si potrebbe dire: che non si adegua alla mentalità corrente – beato? Perché trova la sua gioia nel meditare giorno e notte la legge del Signore. Attenzione: la legge non vuole dire solo i comandamenti e i precetti, la Legge è con la maiuscola, vuol dire la Torah, la parte più santa della Scrittura, vuol dire la Parola di Dio. Legge vuol dire storia di salvezza, l’agire di Dio nelle vicende umane, sempre vicino e solidale con i suoi fedeli.
Meditare la Parola, averla sempre sulla bocca e nel cuore… così ben radicati nell’acqua viva che sgorga dal Signore si porta il frutto atteso e insperato.
Domenico era ben piantato lungo i corsi d’acqua della Parola di Dio. Ancora una volta tutti i suoi figli lo possono imitare meditando giorno e notte la legge del Signore. Questo, ci dice il salmo, è il cammino dei giusti. Lo percorriamo andando incontro al Signore che viene