Dopo aver presentato le figure domenicane di Giuseppe Girotti e di Assunta Viscardi, fra Massimo Negrelli, domenicano e promotopre delle cause dei santi, ci propone nel suo ultimo libro “Vivere con Maria”, pubblicato dalle Edizioni Studio Domenicano, il ritratto di suor Marie Alphonsine Ghattas, canonizzata da papa Francesco nel 2015. Una serva buona e fedele, che come altre figure del nostro ordine, hanno saputo vivere pienamente una vita evangelica avendo come modello la Madonna. Quello che unisce la vita di suor Aphonsine a quelle di Giuseppe Girotti e di Assunta Viscardi è, appunto, l’espressione di una fede che, come scrive san Paolo nella lettera ai Galati: “Si rende operosa per mezzo della carità”. 

La carità di suor Alphonsine, si è manifestata in maniera mirabile proprio nel suo nascondimento, nell’umiltà. Solo dopo la sua morte si è scoperto, attraverso i suoi manoscritti e i suoi quaderni, quanto fosse fiorito il giardino interiore che aveva coltivato con la preghiera e l’obbedienza. Nata in una numerosa famiglia cattolica e cresciuta nel quartiere cristiano di Gerusalemme – il suo nome di battesimo era Soutanheh Marie – ha fin da piccola respirato la viva e generosa fede dei suoi genitori e in particolare la devozione a Maria e alla preghiera con il rosario, soprattutto nel mese di maggio. Nonostante questo non fu facile per lei fare accettare dalla sua famiglia, e in particolare a suo padre, la vocazione religiosa. E queste non furono certo le sole difficoltà che affrontò nella vita.

Sono i suoi quaderni, scritti anche questi in nome dell’obbedienza, su indicazione del suo direttore spirituale, a raccontare vividamente le apparizioni della Madonna e la nascita della congregazione delle suore del santo Rosario di Gerusalemme.

La devozione mariana e la fedeltà alla pratica del rosario sono le note principali della spiritualità di questa santa che, però, è ricordata  anche per il suo insegnamento e la promozione della condizione di vita di tante donne che, proprio grazie all’accesso all’istruzione poterono affrancarsi da una condizione di ignoranza e di indigenza.  La sua premura per la salvezza delle anime, la sua carità, così caratteristiche del carisma domenicano, gli eventi straordinari di cui abbiamo testimonianza e che sono stati raccolti nella positio delineano il tratto della santa che, negli ultimi anni dell’800 fu accolta, insieme alla sue consorelle nel terz’ordine domenicano presso il convento st.-Etienne di Gerusalemme, il convento sede dell’École biblique. Fu da molti ritenuto provvidenziale il sorgere di una congregazione religiosa femminile che si occupasse dell’istruzione delle fanciulle e che ebbe, fra i tanti frutti, anche quelli delle vocazioni alla vita consacrata: è da questo piccolo gruppo che cominciò a formarsi la congregazione del santo rosario. E proprio la coroncina del rosario fu il segno che fece di suor Alphonisine una figura familiare e grata al punto che la sua santità era stata preconizzata dal sentire diffuso di chi la chiamava “la suora santa”.

MASSIMO NEGRELLI, Vivere con Maria. Santa Maria Alphonsine Danil Ghattas, una donna per la società e per la chiesa, ESD, Bologna 2019

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