Messaggio di fr. Gerard Timoner, Maestro dell’Ordine, dalla casa di san Domenico a Fanjeaux, Francia.

Cari frati e suore dell’Ordine dei Predicatori,

dopo essermi unito ai nostri frati delle Province di Francia e di Tolosa per il pellegrinaggio del rosario, ho avuto il privilegio di visitare la casa di Pierre de Seilhan, di incontrare le monache di Prouille e adesso ci troviamo qui a Fanjeux. Mi piace pensare che tutto questo faccia parte del mio “noviziato” come Maestro dell’Ordine, sto imparando molto sui frati e sulle suore. Ci sono delle cose che mi colpiscono molto, cose che voi sapete già, ma anche delle cose che mi piacerebbe che sapeste, come se io le vedessi per la prima volta, per quanto io sia domenicano da molti anni. Per prima cosa questa montagnola di Prouille,  il luogo da cui san Domenico ha inviato i suoi primi frati per quella che chiamiamo la “dispersione” dei frati. Come molti fanno notare, è piuttosto paradossale che l’Ordine sia stato fondato nel momento in cui san Domenico disperdeva i frati. Effettivamente, anche ai giorni nostri, paradossalmente, noi prendiamo strade differenti e andiamo in posti diversi ma seguiamo tutti lo stesso cammino. Qual è questo cammino? È il cammino della predicazione del Vangelo. Frati e suore insieme. Non siamo soli, Anche se andiamo in direzioni diverse, per cammini diversi, tutti ugualmente seguiamo il cammino dell’annuncio del Vangelo di Gesù.

Qui a Fanjeaux, ho anche imparato che il carisma di Domenico ha influenzato l’architettura. Probabilmente molti di voi hanno già sentito dire che il carisma dell’Ordine ha veramente influenzato la forma dell’edifico-chiesa. Osservando i Catari, Domenico ha capito il valore di una Chiesa meno rigida nella sua organizzazione: la Chiesa è una comunione strutturata, composta di laici, religiosi e ministri ordinati. La chiesa che abbiamo visitato è una chiesa senza divisioni, senza pilastri al centro, cosa davvero stupefacente. Perché non ci sono pilastri al centro? Per facilitare la predicazione, di modo che la voce del predicatorie non sia imprigionata fra i pilastri che si frammettono fra il predicatore e la gente. Ci dobbiamo domandare: “Quali sono i ‘pilastri’ dei nostri giorni, che isolano il predicatore dalla gente? Quali sono gli elementi che ci impediscono di tendere davvero la mano a tutti i nostri fratelli e a tutte le nostre sorelle? A Fanjeaux la chiesa è molto semplice, senza decorazioni. È come si la gente fosse invitata a comprendere che nel luogo sacro che è questa chiesa, la sola cosa a cui bisogna fare attenzione è Dio. È veramente straordinario, è un luogo davvero sacro. Domenico ha pertanto appreso dai Catari il loro desiderio di vita evangelica, e costoro costituivano un movimento laicale. Domenico ha davvero ricevuto questa intuizione e questa visione evangelica e ha cercato di metterla in pratica fra il clero. Una riforma voluta dai laici, l’ha voluta condividere anche con il clero. Ecco che cosa ho imparato qui.

Così, cari fratelli e care sorelle, anche voi siete invitati, se potete, a visitare questi luoghi sacri per l’Ordine e santi per il nostro santo padre Domenico, specialmente ora che ci prepariamo a festeggiare il suo dies natalis, l’ottavo centenario della sua nascita al cielo.

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