È uscita (2017) una nuova edizione francese del celebre libro di padre Lagrange, è un’occasione per parlare ancora di questo grande Domenicano, pioniere dell’esegesi cattolica

Nella primavera del 1926, malato all’ospedale Saint-Joseph di Marsiglia, il padre Lagrange formula il voto di scrivere una vita di Gesù se recupera le forze e la salute. Ne comincia la redazione il 22 luglio, festa di santa Maddalena, e i suoi commentari evangelici avanzano a grandi passi, in un clima di preghiera.

Rivolge gli occhi e il cuore alla Vergine Maria, Nostra Signora degli Inizi, e ne implora l’intercessione: “Madre dolcissima, Maria Immacolata, Regina del Santo Rosario, è per piacere a voi che io inizio, e attraverso di voi a vostro Figli: Aiutatemi. Fatemelo conoscere meglio, concedetemi di amarlo e, una volta unito ai suoi sentimenti, di avere per voi il suo amore, la sua tenerezza e, essendo anche vostro schiavo, la docilità e la devozione di un buon servitore…. Supplite a tutto! San Giuseppe, pregate per me, san Domenico, aiutate vostro figlio. Ave Maria!”.

Ciò che fa la grandezza del padre Lagrange è l’armonia fra la sua scienza esegetica e la sua fede ardente, Attaccato al senso letterale della Scrittura e al metodo storico-critico da lui sviluppato, il padre Lagrange non ricerca la pura erudizione, bensì la salvezza delle anime. Da buon Domenicano, il suo lavoro intellettuale al servizio dell’intelligenza della fede ha per scopo la predicazione e l’unione intima con Dio.

“Il vangelo di Gesù Cristo con la sinossi evangelica” si presenta come la volgarizzazione del lavoro scientifico del padre Lagrange, particolarmente dei suoi voluminosi commentari ai quattro vangeli condotti sul testo greco che egli stesso aveva tradotto. L’edizione sinottica del testo facilita la familiarizzazione con il testo dei vangeli sinottici – Matteo, Marco e Luca – e con quello di Giovanni. Una prima sinossi in greco era stata pubblicata a Barcellona nel 1926. L’anno dopo il padre Lavergne prepara l’edizione della traduzione francese della sinossi greca del padre Lagrange riprendendo le traduzioni dei commentari ai quattro vangeli e arricchendola con i commenti dello stesso Lagrange e di santa Teresa del Bambino Gesù, la santa che avrebbe voluto conoscere il greco e l’ebraico per poter leggere la Bibbia nel testo originale.

Padre Lagrange aveva dedicato nel 1928 “Il vangelo di Gesù Cristo” a papa Leone XIII, apostolo del rosario. Più tardi, nel 1930, il cardinal Pacelli, segretario di stato di Pio XI e futuro papa Pio XII, ringraziò calorosamente il padre Lagrange per “il bel lavoro” e accordandogli a nome del papa Pio XI una benedizione apostolica particolare. Il beato Paolo VI e san Giovanni Paolo II hanno messo in luce l’opera del padre Lagrange, pioniere dell’esegesi cattolica, nel difficile contesto del modernismo che privava la Bibbia della sua dimensione soprannaturale in quanto rivelazione divina nella storia.

La Pontificia Commissione Biblica nel suo documento “L’interpretazione della Bibbia nella Chiesa” del 1993, con prefazione del cardinal Ratzinger, poi papa Benedetto XVI, ha reso omaggio all’opera del padre Lagrange citandolo come biblista di riferimento nella storia dell’esegesi cattolica, sulla scia di Origene e di san Girolamo. D’altronde, il padre Lagrange è stato spesso chiamato “il nuovo san Girolamo” perché appariva come l’antico dottore della Chiesa nell’interpretazione fedele, scientifica e innovativa delle Sacre Scritture.

Il papa Benedetto XVI, nella sua esortazione apostolica post sinodale “Verbum Domini” sulla Parola di Dio nella vita e nella missione della Chiesa, esorta i Cristiani a nutrire la loro fede con la lectio divina, vale a dire con la lettura orante della Parola di Dio in modo da vivere un dialogo vivificante e santificante con Dio: “Vorrei richiamare qui brevemente le sue tappe fondamentali: si inizia con la lettura (lectio) del testo che provoca una domanda che riguarda il senso autentico del contenuto: cosa dice in sé il testo biblico? Senza questa tappa, il testo rischierebbe di diventare soltanto un pretesto per non uscire mai dalle nostre idee. Ne segue la meditazione (meditatio) che pone la seguente domanda: che cosa ci dice il testo biblico? A questo punto ognuno personalmente, ma anche come parte di una comunità, deve lasciarsi toccare e porre in questione, perché non si tratta soltanto di considerare delle frasi pronunciate solo nel passato, ma nel presente. Si arriva così alla preghiera (oratio) che suppone quest’altra domanda: che cosa diciamo al Signore in risposta alla sua Parola? La preghiera come richiesta, intercessione, azione di grazie e lode, è il primo modo con cui la Parola ci trasforma. Infine la lectio divina termina con la contemplazione (contemplatio), nel corso della quale noi adottiamo, come dono di Dio, il suo stesso sguardo per giudicare la realtà, e ci domandiamo: quale conversione dello spirito, del cuore e della vita il Signore ci chiede?

Questo cammino di ascolto, di approfondimento, di dialogo, di contemplazione e di conversione nel rapporto con Dio speriamo di favorirlo con questa edizione del “Il vangelo di Gesù Cristo con la sinossi evangelica”. Possa il servo di Dio padre Marie-Joseph Lagrange, di cui è in corso la causa di beatificazione, interceder per ciascun lettore e ottenergli le grazia di cui ha bisogno.

fra Manuel Rivero, vice postulatorie della causa di beatificazione del p. Lagrange