Con questa lettera fra Igor Barbini, parroco da poco più di un anno della nostra parrocchia domenicana di Izmir, traccia un primo bilancio della missio della comunità neocatecumenale che collabora con lui.

Carissimi fratelli,

dalla missio ad gentes di Izmir vi giunga un sincero augurio di poter celebrare un santo

Natale di Gesù Cristo.

Voglio condividere con voi l’opera che sta compiendo il Signore con noi in Turchia. La missione, anche se si è composta a poco a poco, è oramai presente a Smirne da più di un anno.

Questo tempo è stato ricchissimo, il Signore ha condotto la nostra vita facendoci molti regali, non sono mancate e non mancano le prove in questa terra nella quale rimane poco di cristiano dopo le origini del cristianesimo stesso.

La missio si è formata per volere dell’arcivescovo di Smirne e dei frati domenicani intuendo, mossi dallo Spirito Santo, che per questa particolare realtà di chiesa turca non sarebbe stato opportuno pensare alla formazione di una parrocchia tradizionale, come le nostre in Italia, ma occorreva qualcosa di più visibile ai nostri fratelli mussulmani che ci circondano. Occorreva pensare a un segno chiaro e riconoscibile anche per loro.

Abbiamo visto come l’arrivo delle famiglie, di due sorelle in aiuto alla missione, del presbitero e del suo socio, richiami l’attenzione di tutti, della chiesa locale, dei nostri vicini di casa mussulmani, dei compagni di scuola dei figli, chiunque entri in relazione con noi, che si interroga a partire dalla generosità di chi ha lasciato tutto per venire qui, con tutte le difficoltà che accompagnano questo passo.

In questo primo anno, il Signore, nonostante le differenze di provenienza e lingua, ci ha

regalato tanta comunione, ha permesso che imparassimo ad amarci nelle nostre diversità, e questo è il segno che fa vedere Cristo e che mette in discussione chi osserva. Dio ha pensato per la Turchia, in questo tempo favorevole, tanti piccoli apostoli, i nostri bambini,(14 figli) che nella loro vita normale, con le tante e semplici relazioni che intrecciano, sono testimoni. Le difficoltà ci sono, la prudenza è la parola d’ordine, le leggi di questo paese non favoriscono certamente gli stranieri, tutti i papà stanno ancora cercando un lavoro stabile, ma questo tempo di precarietà ha mosso molti, cristiani e non, a tanti gesti di generosità per i quali Dio certamente li ricompenserà.

Il Natale è vicino, noi ci stiamo preparando a viverlo bene, per i nostri figli, passando loro la fede, per noi stessi, perché il Signore Gesù trovi dimora in noi, e come segno per questa società che non celebra il Natale. İl 25 dicembre infatti sarà un giorno scolastico e lavorativo della settimana.

I bisogni per continuare questa missione attraverso le famiglie e rendere viva la chiesa di san Giovanni, di san Paolo e della Vergine Maria che ha abitato questa nostra terra sono ancora tanti. Il tuo aiuto è per noi importantissimo, garantisce la nostra permanenza qui e sostiene l’evangelizzazione di questa terra santa. Non farci mancare il tuo supporto, qualunque esso sia, e accompagna il tuo gesto con la preghiera per quest’opera del Signore. Allora anche tu in comunione con noi celebrerai un Natale davvero diverso.

Auguri.

fra Igor e la missio ad gentes di Izmir