Santa Caterina da Siena

Orazione I

Deità deità, ineffabile deità. O somma bontà che per solo amore hai fatti noi a la imagine e similitudine tua, non dicendo «sia fatto» quando creasti l’uomo, come quando facesti l’altre creature, ma dicesti: «Facciamo l’uomo a la imagine e similitudine nostra», o amore ineffabile, perché consentisse tutta la Trinità; e ha’li data la forma della Trinità, deità etterna, nelle potencie de l’anima sua, donandoli la memoria per darli la forma di te, Padre etterno, che come padre tieni e conservi ogni cosa in te. Così hai data la memoria perché ritenga e conservi quello che lo ‘ntelletto vede e intende e cognosce di te, bontà infinita. E così participa la sapiencia de l’unigenito tuo Figliuolo. Ha’li donata la volontà, clemencia dolce di Spirito santo, la quale volontà si leva piena de l’amore tuo e sì come mano piglia quello che lo intelletto cognosce della tua ineffabile bontà. Così con la volontà e forte mano de l’amore s’empie la memoria e l’affetto di te.

Grazia, grazia sia a te, alta ed etterna deità, di tanto amore quanto hai mostrato a noi dandoci sì dolce forma e potencie ne l’anima nostra, ciò è lo intelletto per cognoscere te, la memoria per ricordarsi di te, per conservare te in sé, la volontà e l’amore per amare te sopra ogni altra cosa. Ragionevole cosa è che cognoscendo te, bontà infinita, te ami; ed è di tanta forza questo amore che né dimonio né altra creatura che ha in sé ragione ci el può tollere se noi non vogliamo. Ben si debba dunque vergognare l’uomo vedendosi tanto amare da te e non amarti.

O deità etterna, io veggo in te, amore inestimabile, che poi che per la nostra miseria e fragilità cademmo nella bruttura del peccato, disobediendo a te il nostro primo padre, te, alto etterno Padre, l’amore vedo che ti constrinse a uprire l’occhio della tua pietà a noi miseri miserabili, unde mandasti el verbo de l’unigenito tuo Figliuolo, Verbo, Parola incarnata, velato della misera nostra carne e vestito della nostra mortalità. E tu Iesu Cristo, reconciliatore e riformatore e redentore nostro, se’ fatto tramezzatore, verbo amore, e della grande guerra che l’uomo aveva con Dio hai fatta la grande pace, hai punite le nostre iniquità e la disobediencia di Adam sopra el corpo tuo, essendo obediente infino al’obrobriosa morte della croce. In su la croce, amore dolce Iesu, gittasti un colpo che sodisfece insiememente alla ingiuria del Padre tuo e alla colpa nostra vendicando la ingiuria del Padre sopra te medesimo.