L’inserto di “Rosarium” per i più piccoli, presentato dalla sua curatrice.

Non è detto che le cose che riescano meglio siano quelle a lungo progettate, almeno nel mio caso, spesso “funziono meglio” quando sono docile alle realtà che mi si presenta che non quando ho la pretesa di organizzare secondo i miei progetti.
E in questo caso, anche il progetto dell’attuale inserto per i bambini, è nato semplicemente dall’esigenza di dar seguito e corpo alla necessità di parlare anche ai più piccoli, compito che nella pastorale del Rosario domenicana è sempre stato presente.
Come collaboratrice del Movimento del Rosario, ho avuto l’opportunità di seguire tante volte padre Mauro nei suoi impegni di predicazione, e, quando questi momenti erano rivolti ai bambini, sono sempre rimasta affascinata dalla profondità del dialogo e dall’interesse dimostrato dai più piccoli per il modo in cui veniva loro presentato il Rosario: e, non di rado, quanto veniva loro predicato, risuonava perfettamente anche nel mio animo.
Piano piano, ho maturato la consapevolezza che ai bambini si possa parlare di tutti i misteri della nostra fede, usando naturalmente un linguaggio semplice e diretto, perché il loro animo e la loro intelligenza sono pronti e aperti a comprendere il mistero di Dio… e allo stesso tempo mi sono accorta di quanto spesso si tenda invece a nascondere loro la Verità, perché forse gli adulti stessi non sono più in grado di testimoniarla.
Così l’animo dei più piccoli viene privato di quel tesoro prezioso che potrebbe incidersi nei loro cuori e magari a cui potrebbero attingere con una nuova consapevolezza in età più adulta… in poche parole i bambini a volte non hanno la libertà e la possibilità di far emergere il pensiero “metafisico” che è già scritto nel loro intelletto e spesso, anziché essere stimolati a “pensare” a Dio, devono ridursi a imparare qualche nozione e ad acquisire qualche norma di buona condotta…
Ecco l’unico principio che sottende all’inserto per i bambini: parlare loro di Dio, della Vergine e del suo Rosario, presentando le verità della nostra fede così come sono e anzi lasciando aperto qualche spiraglio perché i piccoli stessi possano riflettere su quanto loro esposto.
Ed ecco perché abbiamo sempre presentato esattamente gli stessi contenuti che nella rivista erano trattati per gli adulti… solo con un linguaggio ed una grafica studiata per i bambini.
Ma, come dicevo inizialmente, cerchiamo di essere docili alla realtà e così, dopo aver ricevuto tante richieste dai catechisti che spesso utilizzano l’inserto per le loro lezioni, abbiamo iniziato una serie di “inserti speciali monotematici”, ovvero concentrando tutto il numero su un particolare aspetto del catechismo: ad esempio abbiamo presentato il Credo, i Comandamenti o i Misteri del Rosario.
Devo confessare che ogni volta che iniziamo un nuovo numero mi sembra impossibile riuscire a sviluppare quanto ci siamo prefissati… e allo stesso tempo ogni volta che leggo il numero completato e pubblicato, rimango per prima stupita: è un po’ difficile da spiegare ma è come se l’inserto avesse “una vita propria” e io non fossi che un inadeguato strumento per presentarla.
E così, ogni volta, si rafforza in me la consapevolezza di come il giornalino non sia opera nostra, ma io mi trovo sempre nella condizione di essere la prima “bambina” che leggerà il nuovo numero…
Ed è proprio in questa fiducia che andiamo avanti numero dopo numero, consapevoli che lo Spirito Santo saprà di volta in volta guidare coloro a cui affiderà questo compito così particolare… infatti, come dicevo all’inizio di questa mia riflessione, la predicazione domenicana si è sempre rivolta anche ai bambini e in questo è sempre rimasta fedele allo spirito di san Domenico che vedeva i suoi figli capaci e desiderosi di predicare a chiunque.

Ilaria Giannarelli