Rappresentanti della Santa Sede e di altri organismi cattolici si sono riuniti il mese scorso a Ginevra per rendere omaggio e commemorare il frate domenicano che ha contribuito ad elaborare i principi sui quali si fondano le Nazioni Unite.
La conferenza era intitolata “Francisco de Vitoria e l’origine dei principi delle Nazioni Unite. La sua eredità oggi”. L’incontro è stato organizzato il 26 gennaio dai Domenicani di Justitia et Pax, dalle delegazioni permanenti della Spagna, del Perù, della Colombia, delle Filippine, dell’Equador, del Belgio e dagli osservatori della Santa Sede e del Sovrano Ordine di Malta.
Michael Moller, direttore generale dell’ONU, ha ricordato ai partecipanti nella sua introduzione che “de Vitoria immaginava un sistema di governo globale, radicato sui diritti universali, e questo ha condotto alle Nazioni Unite e alla loro Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo”; ha anche aggiunto che “la visione di de Vitoria è tuttora attuale, è dentro il lavoro delle Nazioni Unite e dei loro collaboratori per creare le condizioni per un avvenire più sicuro e durevole. È nel lavoro delle forze di mantenimento della pace, degli attivisti e dei volontari del mondo intero.”
Lo spirito, il pensiero e i principi di de Vitoria sono stati sottolineati e discussi nel corso della conferenza. Le sue riflessioni sono state analizzate, in modo particolare per quello che riguarda la giustificazione della guerra, il diritto dei popoli indigeni, la responsabilità di proteggere, le restrizioni morali alla sovranità e l’azione degli uomini politici. A partire da questo sono state sviluppate delle linee direttrici per aiutare le Nazioni Unite a rafforzare il loro sistema e per mettere in pratica i suoi principi in maniera più efficace.
Francisco de Vitoria (1486-1546) occupa un posto di primo piano alle Nazioni Unite di Ginevra e di New York. A Ginevra la sala del consiglio porta il suo nome.; fu costruita dalla Società delle Nazioni ed è attualmente la sala per le riunioni della Conferenza per il Disarmo; al suo interno via è una placca commemorativa. A new York c’è una sua statua nel giardino dell’ONU, con l’iscrizione: “Fundador del Derecho de Gentes (fondatore del diritto internazionale). Tuttavia in pochi sono al corrente di questi omaggi a de Vitoria e ancor meno numerosi sono coloro che danno qualcosa della sua vita.
È considerato uno dei padri del diritto internazionale, sul quale si fondano le Nazioni Unite. I loro principi sono stati elaborati per promuovere una cooperazione internazionale che permetta di ottenere la pace e la sicurezza, di garantire i diritti dell’uomo e di favorire lo sviluppo degli uomini e delle donne di tutte le nazioni, piccole o grandi che siano.
De Vitoria era all’università di Salamanca, in Spagna. Dopo essere stato informato delle azioni dei suoi compatrioti nel Nuovo Mondo dell’America Latina, pose – insieme ai suoi confratelli domenicani – delle domande molto pertinenti sulla legittimità della conquista di altri paesi e sull’impegno militare contro le popolazioni indigene.
L’anno 2016 è stato l’anno dell’ottavo centenario della conferma dell’Ordine di san Domenico. Domenicani come sant’Alberto Magno e san Tommaso d’Aquino hanno avuto un impatto decisivo sulla filosofia e la teologia, altri, come de Vitoria, hanno contribuito all’elaborazione di principi che sono diventati parte integrante della Dichiarazione dei Diritti dell’Uomo. Oggi l’Ordine domenicano è presente in tutto il mondo e attraverso le sue attività educative e la sua predicazione è impegnato nella lotta contro l’ignoranza e nello sradicamento dei conflitti.