La storia della mia vocazione
Inizio la storia della mia vocazione nel momento in cui, accingendomi a iniziare l’ultimo anno di scuola superiore (liceo scientifico), all’età di 19 anni, ho iniziato a pensare al dopo, a ciò che mi aspettava terminato quel ciclo di studi che aveva occupato la mia adolescenza. Già da un anno sentivo in me il desiderio di donare la mia vita, in qualche modo, a Dio, ma senza che ciò si fosse ancora concretizzato in alcun modo.
Ho deciso allora di rivolgermi al seminario della mia città, di Rimini, per avere dei colloqui con il rettore del seminario. Così ho seguito per un anno (settembre 2005 – giugno 2006) il cammino vocazionale, al termine del quale, però, ho capito che il Signore, forse, mi chiamava ad altro, a una vita in cui la componente contemplativa, della preghiera, dello studio, fosse più accentuata e in cui il dono di me stesso a Dio fosse più pieno.
Allora, avendo conosciuto dai miei studi storici e filosofici l’ordine domenicano e avendone conosciute le caratteristiche principali, ho pensato di rivolgermi al convento di Bologna, per conoscere questo tipo di modalità di sequela del Signore. . Così, terminati gli studi liceali, ho contattato il convento domenicano di Bologna, dove ho potuto parlare con un padre della comunità, Fr. Massimo Mancini, che mi ha presentato un po’ la spiritualità e il modo di vita dei frati domenicani e mi ha incoraggiato a iniziare questo cammino vocazionale. Così mi sono iscritto allo Studio Filosofico Domenicano, presso il convento stesso di Bologna, dove, per due anni, ho studiato filosofia, avendo anche modo di frequentare spesso la comunità e di partecipare a vari momenti di preghiera con essa. Nel frattempo ho continuato ad avere dei colloqui vocazionali con Fr. Massimo Mancini e ho letto alcuni libri su S. Domenico e sull’Ordine, sentendomi confermato nel proposito di proseguire questo cammino.
Così, terminato il primo anno di studi filosofici, nell’autunno 2007 mi sono rivolto a Fr. Massimo Rossi, l’allora responsabile della pastorale vocazionale e del prenoviziato, con il quale, per un anno, ho avuto dei colloqui personali (una volta ogni due mesi circa), oltre a frequentare i Week – end vocazionali e la settimana vocazionale di Taggia 2008, che mi hanno permesso di conoscere sempre meglio l’Ordine, la sua spiritualità e il genere di vita condotto dai frati domenicani, oltre al fatto che ho potuto riflettere meglio sulla mia vocazione e anche sul mio carattere, sulla mia personalità, sulle cose da migliorare.
Al termine della settimana vocazionale ho chiesto di essere ammesso al prenoviziato, richiesta che è stata accettata. Così il 6 ottobre 2008, ho iniziato il prenoviziato, insieme ad altri due compagni, presso la comunità di Bergamo. Durante l’anno di prenoviziato, sotto la guida del mio responsabile, Fr. Massimo Rossi, ho imparato molte cose: innanzitutto ho potuto vivere in modo continuativo in una comunità, facendo per la prima volta esperienza diretta e prolungata della vita comune, con i suoi momenti belli e anche con qualche momento di fatica; ho avuto modo di riflettere meglio sulla mia vocazione e anche sulla mia persona, su ciò in cui potevo migliorare, sui miei difetti; ho visitato varie comunità della Provincia e ho ricevuto anche una certa formazione umana e domenicana.
I rapporti con la comunità e con il mio formatore sono stati generalmente buoni, nonostante qualche diversità di veduta su certi temi. Al termine dell’anno, sentendomi confermato nel mio proposito, ho chiesto di essere ammesso al noviziato, come frate chierico, e, superato il coetus, la mia richiesta è stata accolta. Così, dopo il periodi estivo, trascorso a casa, il 12 settembre 2009 ho iniziato il noviziato, presso la comunità di Chieri, insieme ad altri sei compagni. L’anno di noviziato è stato un anno molto intenso, caratterizzato da una vita più impostata rispetto al prenoviziato, un anno di profondo discernimento sulla mia vocazione, un anno in cui ho studiato le costituzioni dell’Ordine, la storia dell’Ordine, in cui ne ho conosciuto ancora meglio il carisma, in cui ho proseguito, con l’aiuto del mio maestro, Fr. Antonio Visentin, la conoscenza di me stesso e dei punti su cui lavorare.
Al termine del noviziato, sentendomi confermato nella mia vocazione, ho chiesto di poter fare la professione semplice e, avuto il consenso del capitolo e del consiglio, sono stato ammesso dal provinciale alla professione semplice, che ho emesso ad annum il 4 settembre 2010.
Fra Michele Pari o.p.
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