L’apparire infinito degli eterni

Fra Giuseppe Barzaghi, almeno negli ultimi venticinque anni principale interlocutore del filosofo Emanuele Severino sulle questioni teologiche, parla del rapporto della filosofia severiniana con la fede cristiana, con la quale era stata dichiarata incompatibile nel 1970. La prospettiva di Severino era quella dell’eternità del tutto, di ogni essere o ente e se il mondo è eterno non ha bisogno di essere creato. Nella storia della filosofia la fede ha sempre avuto come interlocutore il logos filosofico e le grandi teologie più attente al discorso filosofico, ossia Agostino e Tommaso, hanno usufruito rispettivamente del logos neoplatonico e di quello aristotelico per esplorare il contenuto di fede e la teologia è questa esplorazione del contenuto di fede mediante la filosofia. Nella Lettera ai Colossesi è scritto che per mezzo di Cristo l’universo è creato e tutto sussiste in lui, pertanto l’unica prospettiva che può salvare la riflessione di fede con una comprensione razionale è quella di una comprensione razionale che ammette l’eternità di tutto.

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