Venezia, 4 marzo 2017

L’incontro di marzo tra architettura, spiritualità e amicizia

Certo, Venezia è molto bella. E certo, vivere il fine-settimana in convivialità è divertente. Ma cosa attira noi giovani agli incontri mensili che si tengono in quel convento lagunare marchiato con lo scudo cappato dell’Ordine dei Predicatori? Credo che, se dovessimo rivolgere a ciascuno dei partecipanti questa domanda, le risposte – per quanto in genere condivise – sarebbero quanto mai diverse, così come sono diverse le nostre provenienze, arriviamo quasi tutti da svariate città del nord-est, e come sono differenti i nostri interessi di studio e/o lavoro. Poiché mi sarebbe difficile esprimere qui il pensiero della coralità, cosa che giustamente potrebbe anche essere definita – tra l’altro – un tantino presuntuosa, mi limito a narrarvi le attività dell’incontro di marzo, esternando al più qualche pensiero personale.
La mattinata è stata caratterizzata, dopo la preghiera dell’Ufficio delle letture e delle Lodi, dalla lezione del professor Gianmario Guidarelli, docente di storia dell’architettura e ormai una nostra cara conoscenza (vedi l’articolo dell’incontro di febbraio), alla quale è seguita la visita alla basilica dei Ss. Giovanni e Paolo. L’imponente edificio sacro, che è solo una parte del complesso conventuale domenicano, nasconde un numero d’indizi che ci rivelano l’essenziale vocazione domenicana della chiesa, cosa che fa passare in secondo piano la presenza delle differenti, per stile e cronologia, tombe dogali. Da parte mia, ho trovato particolarmente piacevole passeggiare tra i grandi pilastri della basilica ponendo l’attenzione, come suggerito dal professore, sulla “abitabilità” del luogo, scandito in sezioni armoniche secondo le proporzioni umane, e sulla funzione spirituale e liturgica al quale era e – tuttora – è destinato. Interessante, per l’evidente affinità, è anche il confronto della pianta della chiesa con quella di altri edifici sacri domenicani, come San Nicola a Treviso e Sant’Anastasia a Verona, ma anche con luoghi di culto francescani come Santa Maria Gloriosa dei Frari, giusto per restare in laguna.
Nel pomeriggio, dopo la necessaria riunione organizzativa e la celebrazione della S. Messa feriale, la nostra attenzione è stata catturata da p. Michele Scarso, superiore del convento, che ha continuato la sua lezione, anche questa cominciata nell’incontro precedente, sugli scritti di santa Caterina da Siena. L’argomento non era certamente facile, e forse di tanto in tanto le nostre espressioni accigliate hanno fatto dubitare il relatore della nostra capacità di attenzione, ma sicuramente quanto imparato, specialmente se ripreso in mano e meditato anche a distanza di qualche giorno, “dabit fructum in tempore”.
Dopo la preghiera del Vespro e la consueta “pizzata”, abbiamo visto il film Cristiada, lungometraggio che vede l’esordio alla regia di Dean Wright e che racconta le tragiche vicende della Guerra Cristera (Messico 1926-1929), cominciata a causa della violenta persecuzione della fede cattolica durante il governo di Plutarco Elìas Calles.
Per concludere, cosa dire se non che è stato un ottimo incontro, caratterizzato dall’approfondimento della storia domenicana e da una maggior comprensione della nostra fede cattolica, arricchito inoltre dalla presenza di qualche nuovo partecipante con cui speriamo di condividere, anche in futuro, questo pregevole percorso.

Giosuè