Al Centro San Domenico di Bologna, per i “Martedì di San Domenico”, fra Antonio Olmi e Crisma Amina parleranno di

Cina e Occidente: per un dialogo sapienziale

Martedì 17 aprile alle 21,00.

Come osserva Paolo Prodi in uno dei suoi ultimi libri, «la Cina non soltanto è una potenza che ci sovrasta, ma sta entrando dentro di noi»: il suo crescente protagonismo negli scenari della globalizzazione non è solo di natura economica e geopolitica, ma si configura anche come una vera e propria trasformazione antropologica, come un vasto e profondo mutamento degli orizzonti spirituali del mondo in cui viviamo. Come interpretare questo complesso fenomeno, non privo di tensioni, di contrasti e di implicazioni conflittuali, che rischiano di svilupparsi nel modo più indesiderato, anche se certamente non imprevedibile?

Da un lato, prendendo sul serio le implicazioni della «trappola di Tucidide», secondo cui il mondo è troppo piccolo per due potenze imperiali che si contendano il primo posto; solo un dialogo sapienziale (non puramente diplomatico o economico) come quello insegnato da P. Matteo Ricci quattro secoli fa, e capace di mostrarsi efficace nell’alleviare i problemi sociali della Cina contemporanea, potrebbe avvicinare i due interlocutori.

D’altro lato, svolgendo in modo approfondito una rinnovata riflessione sulle esperienze di dialogo interculturale fra Occidente e Cina, a partire da una rilettura di antiche fonti sapienziali che ne costituiscono gli oggetti privilegiati, e nelle quali, come asserisce un maestro quale Pier Cesare Bori, è possibile rintracciare «risorse per un consenso etico fra culture».

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