L’immagine è la ricostruzione a partire dal cranio del suo presunto vero volto. 

Il 3 novembre è la festa di san Martino de Porres (1579-1639). È una ricorrenza molto cara a tutta la famiglia domenicana perché da sempre questo frate ha conquistato la simpatia di chiunque gli si è accostato. San Martino è il patrono dei frati cooperatori domenicani, cioè di quei frati che non ricevono gli ordini sacri e non diventano sacerdoti ma condividono con tutti gli altri la stessa vita religiosa e la stessa missione, vissuta però in maniera “laicale”.

Per meglio riflettere e approfondire il senso di questa particolare chiamata, il Maestro dell’Ordine, fra Bruno Cadoré, ha istituito una commissione per la vocazione dei frati cooperatori nel nostro Ordine. Questa commissione sarà operativa fino al prossimo capitolo generale del 2019.

I compiti di questa commissione sono:

  • proporre al Maestro dell’Ordine le vie e i mezzi per mettere in opera le conclusioni dello studio realizzato dal comitato di coordinamento per lo studio della vocazione specifica dei frati cooperatori nel nostro ordine;

  • preparare un testo che definisca l’identità e la missione del frate cooperatore da presentare al prossimo capitolo generale del 2019 e che questo testo sia suscettibile di essere integrato dallo stesso capitolo nelle nostre costituzioni;

  • ispirarsi all’esortazione del capitolo generale di Bologna 2016: “tenendo conto dell’importante ruolo dei frati cooperatori nel nostro Ordine la necessità di vivere sempre in modo profondo e creativo la vocazione di predicatore, esortiamo i priori provinciali, i vice-provinciali e i formatori a promuovere un modello che implichi tre fondamenti nell’impegno dei frati.

  1. Contemplazione. I frati cooperatori con la loro consacrazione religiosa sono chiamati ad una relazione profonda con Dio. Contemplazione. I frati cooperatori con la loro consacrazione religiosa sono chiamati ad una relazione profonda con Dio. È essenziale che ogni frate riconosca il suo dono proprio di contemplazione da cui essere guidato a conoscere Dio e a predicare coraggiosamente con la testimonianza del suo amore.

  2. Predicazione e studio. Alla luce degli insegnamenti del Vaticano II, dello Studio sui frati cooperatori domenicani del 2013 e con pieno sostegno per la formazione di una sana identità personale, incoraggiamo i frati cooperatori a comprendere la loro specifica vocazione pienamente integrata nella vocazione della predicazione comune, con puieno accesso e opportunità per uno studio permanente.

  3. Servizio. In tempi recenti la vocazione dei frati cooperatori si è estesa ad includere nuove forme di servizio, testimonianza e predicazione. Incoraggiamo i formatori, superiori e promotori della formazione permanente a sostenere ed assistere i frati cooperatori nel mantenere l’equilibrio tra le richieste di forme tradizionali di servizio e opportunità di nuovi ministeri. (129)

  • Proporre all’Ordine degli orientamenti per promuovere oggigiorno la vocazione di frate cooperatore domenicano.