Nell’ambito delle celebrazioni per l’ottavo centenario della fondazione del convento patriarcale san Domenico di Bologna, il prossimo 24 maggio, la santa messa della festa della traslazione del fondatore dell’Ordine sarà celebrata dal priore provinciale, padre Fausto Arici. Quello della traslazione del corpo di san Domenico è stato uno dei più importanti avvenimenti dell’inizio della storia dell’ordine. il santo, infatti, poco prima di spirare, fra molte sofferenze, il 6 agosto del 1221, aveva chiesto di essere sepolto “sotto i piedi dei suoi frati”, cosa che in un primo tempo avvenne. La traslazione avvenne il 24 maggio del 1233 per ordine dell’allora maestro dell’ordine, Giovanni da Vercelli. È così che cominciò a prendere forma l’arca che ancora oggi conserva il corpo di san Domenico e il capo che è contenuto nel reliquiario in cui venne posto nel 1383.  Nel racconto del beato Giordano di Sassonia, emerge vividamente tutta la forza di quell’avvenimento in cui la santità di Domenico venne testimoniata dal “soavissimo odore” che, annotò Giordano “cominciò a diffondersi, mentre gli occhi dei figli si bagnavano delle più dolci lacrime”. Ancora oggi noi frati della comunità di Bologna, dopo la preghiera del vespro e dopo aver salutato la Madonna del Rosario con il tradizionale Salve Regina, concludiamo la liturgia, proseguendo la processione e raccogliendoci attorno all’Arca per cantare l’antifona Lumen Ecclesiae, ossia luce della Chiesa, in cui ci rivolgiamo al santo padre Domenico per chiedere la sua intercessione e il suo aiuto perché anche noi siamo riuniti alla gioia dei beati.

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